Ambiente e territorio

Territorio Piacenza. Foti (Fdi-An): fare luce su rifacimento canali irrigui in Val d’Arda

Il consigliere, preoccupato che il rifacimento cancelli i canali in terra battuta come avvenuto in Val Trebbia, chiede alla Giunta di chiarire gli aspetti dell’intervento del Consorzio di bonifica

Fare luce sull’intervento, prospettato dal Consorzio di bonifica di Piacenza, di rifacimento della storica rete dei canali irrigui della Val d’Arda, nel piacentino, per una spesa di 12 milioni e 450mila euro. Lo chiede Tommaso Foti (Fdi-An) alla Giunta regionale, preoccupato che tale rifacimento integrale, con interventi prevalenti di intubamento, possa portare all’eliminazione dei canali in terra battuta, così come avvenuto – segnala il consigliere – in Val Trebbia, dove, – secondo Foti – la sostituzione dei canali storici con manufatti di cemento avrebbe cancellato uno degli elementi più antichi e caratteristici del paesaggio piacentino.

In merito all’intervento effettuato dal Consorzio di bonifica di Piacenza in Val Trebbia, rispetto al quale – ricorda Foti – “non è dato sapere a tutt’oggi quante fossero le ingenti perdite d’acqua che hanno motivato l’incredibile distruzione di quello che era un patrimonio storico, architettonico e ambientale”, il capogruppo di Fdi-An chiede alla Giunta “se intenda accertare tali perdite d’acqua e se risulti sia stato richiesto e ottenuto il parere della competente Soprintendenza, di cui si chiede di fornire copia”.

In riferimento all’intervento prospettato dal Consorzio di bonifica in Val d’Arda, il consigliere domanda all’esecutivo regionale “se intenda accertare quante siano le perdite d’acqua che il Consorzio ritiene si possano arrestare solo intubando i canali, da secoli caratterizzanti il territorio agricolo nella valle”.

Infine, dato che l’intervento in Val d’Arda prevede la verifica preventiva di interesse archeologico, Foti domanda alla Giunta Regionale “se siano noti i risultati degli studi commissionati in materia e se, in ogni caso, non si ritenga debbano essere resi noti prima di effettuare l’intervento”.

(Luca Govoni)

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