Medici Inps al centro dell’interrogazione del consigliere della Lega Nord, Daniele Marchetti. L’esponente del Carroccio, infatti, chiede alla giunta quali sono “i casi, nell’Ausl di Imola, di richiamo di cittadini che, dopo la prima commissione, hanno richiesto ulteriori accertamenti da parte dell’Inps. Quanti di questi casi segnalavano l’assenza dell’Inps durante la prima commissione e se, da un punto di vista legale, non ci potrebbero essere ripercussioni in caso di ricorso sugli esiti di quelle commissioni che risulterebbero così di fatto irregolari”.
Il consigliere Marchetti cita la legge 102 del 2009, la quale “obbliga le commissioni mediche specifiche delle aziende sanitarie locali per gli accertamenti sanitari di invalidità civile, sordità civile, handicap e disabilità a integrarsi con un medico Inps”.
“Per tutto il 2016 -spiega il leghista- risultano 5.826 pratiche trattate dall’Ausl di Imola di cui 916 in assenza del medico Inps. Nei primi mesi del 2017, da gennaio ad aprile, risultano 2.120 pratiche trattate sempre dall’Ausl di Imola, di cui 525 senza il medico Inps. Inoltre, la direzione provinciale di Bologna dell’Inps ha confermato che la presenza del medico Inps tra il 2016 e il primo semestre 2017 è stato, all’interno delle commissioni dell’Ausl di Imola, tra l’80 e l’86,90%, mettendo così in risalto un grande numero di commissioni scoperte”. Da qui, l’interrogazione di Marchetti che chiede alla giunta chiarimenti sulla presenza del medico Inps e quindi “sulle conseguenze e sulle possibili ripercussioni, in caso di ricorso, sugli esiti delle commissioni in questo modo irregolari”.
(Margherita Giacchi)