Governo locale e legalità

Parma. Dubbi di Rainieri (Ln) sulla possibilità di realizzare il ‘Pru Pasubio’ senza “importanti modifiche”

Il consigliere riferisce che “anche le indicazioni espresse dalla Regione sarebbero state disattese”, di qui la richiesta alla Giunta di costituirsi parte civile nel procedimento penale, in quanto sarebbero stati “pregiudicati gli interessi dell’ente”

Dubbi di Fabio Rainieri (Lega nord) sulla possibilità che possa proseguire, “senza importanti modifiche e correzioni procedurali e sostanziali”, il programma di riqualificazione urbana “Comparto via Pasubio” (PRU Pasubio) a Parma.

Il consigliere segnala infatti, in un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale, “le pesanti accuse formulate dagli organi inquirenti sulle presunte irregolarità perpetrate in un passaggio determinante nella storia di questo intervento, nonché le ingenti difficoltà finanziarie in cui si trova il soggetto attuatore”.

Rainieri chiede anche all’esecutivo regionale quale valutazione esprima sull’ipotesi formulata dalla Procura della Repubblica per cui la procedura attuata nel 2012 per modificare l’accordo di programma del 2003 sarebbe risultata irregolare, in quanto le indicazioni espresse dalla Regione sarebbero state disattese. Di qui, la richiesta di conoscere se gli uffici regionali omisero di rilevare la difformità rispetto alle proprie indicazioni e l’invito alla Giunta a costituirsi parte civile nel procedimento penale, rilevando che siano stati pregiudicati gli interessi dell’ente.

“Questo intervento urbanistico edilizio – ricorda il consigliere – interessa un’area cittadina da riqualificare per cui la Regione, in ragione di un accordo che risale al 21 maggio 2003, successivamente modificato e integrato, è impegnata a contribuire per un importo complessivo di oltre 4 milioni di euro. Partner della Regione in questo progetto – prosegue – sono il Comune di Parma e la società privata ‘Pasubio Sviluppo Spa’, soggetto attuatore dell’intervento”. Questa società – rileva ancora Rainieri – “ha come azionista di controllo di fatto Unieco Soc. Coop., dato che è nata dallo scioglimento della precedente società attuatrice dell’intervento, la STU Pasubio spa, di cui il Comune di Parma deteneva il 52 % delle quote azionarie, vendute nel 2012 a Remilia S.r.l., società soggetta all’attività di direzione e coordinamento della stessa Unieco”.

Ma “Unieco Soc. Coop. – evidenzia il consigliere – è stata posta in liquidazione coatta amministrativa con un decreto del ministro dello Sviluppo economico del 7 aprile 2017”, mentre “il sindaco di Parma attualmente in carica, il commissario prefettizio che lo aveva preceduto nell’amministrazione cittadina e i sette componenti del consiglio di amministrazione di Stu Pasubio Spa risulterebbero indagati per aver commesso, in concorso tra loro, il reato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente (art. 353 bis del CP) in relazione ad ipotetiche irregolarità relative al bando pubblico per la vendita delle azioni del Comune di Parma in Stu Pasubio Spa”.

“Secondo i magistrati inquirenti, – riporta l’esponente leghista – l’aggiudicazione della gara alla società Remilia sarebbe stata viziata da accordi illeciti tra i rappresentanti del Comune e i componenti dell’allora Cda della partecipata, da cui sarebbe scaturito un bando costruito su misura per la stessa società aggiudicatrice e unica partecipante alla gara, che avrebbe anche ricevuto ulteriori notevoli vantaggi”.

“Dagli esiti delle indagini – sottolinea Rainieri – risulterebbe anche che sarebbero state ignorate le indicazioni della Regione relative alla procedura diretta ad apportare modifiche all’accordo di programma del 2003 sul piano della riqualificazione dell’area, in quanto non si sarebbe tenuta la conferenza dei servizi ritenuta necessaria dall’ente regionale”.

Ma c’è di più. “La Giunta regionale, – stigmatizza il consigliere – rispondendo il 26 aprile scorso a una mia interrogazione sulla vicenda, avrebbe confermato di essere fiduciosa sul completamento dell’intervento e sulla regolarità delle procedure, tanto che ha erogato, nel febbraio di quest’anno, 464.811,20 euro di finanziamento per la realizzazione di 15 alloggi ERS in locazione a termine nel comparto”. Si tratta di “un’affermazione, quella della Regione, che non convince” – aggiunge – visto che “le notizie sulle indagini risalgono all’ottobre 2016, quando era già ampiamente risaputo lo stato di grande difficoltà finanziaria in cui si trovava Unieco, e quindi ci sarebbe stato tutto il tempo per approfondire la questione, salvaguardando la regolarità delle procedure e gli investimenti regionali”.

(Antonella Celletti)

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