Il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) sotto la lente d’ingrandimento di Galeazzo Bignami. Il consigliere regionale di Forza Italia ha infatti presentato un’interrogazione per conoscere numeri, dettagli, modalità di funzionamento del sistema.
“I migranti che vi accedono- scrive nell’atto Bignami- ottengono servizi trasversali che vanno dalla mediazione linguistico-culturale all’orientamento e inserimento lavorativo, dalla tutela psico-socio-sanitaria a quella legale, oltre a vitto e alloggio in appartamenti dedicati. Stando ai dati forniti dell’assessorato -rimarca -i posti Sprar sono 1.230: numeri che andranno aumentando. Ma proprio per le sue caratteristiche, la gestione dei posti sarebbe molto diversa da quella dei centri di accoglienza straordinaria (Cas) ed è verosimile ritenere che chi rientra nel sistema Sprar viva in totale autonomia con il solo obbligo di frequentare i corsi di formazione assegnati. Per questo- continua l’azzurro- la Regione dovrebbe chiarire il funzionamento dello Sprar e dei controlli che vengono effettuati”.
E proprio per questo chiede “quanti siano i posti Sprar in regione suddivisi per provincia, quanti utenti siano richiedenti asilo, quanti abbiano ottenuto una forma di protezione e quanti invece non abbiano ottenuto alcun tipo di riconoscimento”. Bignami sollecita la Giunta anche per conoscere “quale sia il tempo di permanenza medio all’interno del sistema Sprar e quale il massimo consentito”.
Sugli iter burocratici, il capogruppo in Assemblea di Forza Italia domanda quale sia il percorso per “l’ottenimento di un permesso di soggiorno di lungo periodo e se questo possa essere ottenuto anche da coloro ai quali non viene riconosciuta alcuna forma di protezione”. Ma anche il percorso che conduce il migrante fuori dallo Sprar “e lo rende autonomo dal punto di vista lavorativo”. E per quanto riguarda i dati aggiunge: “Quante persone sono transitate all’interno dello Sprar, quante hanno ottenuto un lavoro e un permesso di soggiorno di lungo periodo?”.
Sul controllo di chi entra all’interno dello Sprar con l’interrogazione il consigliere cerca di sapere “quale sia il rapporto operatori-utenti e in che modo e con quali tempi vengano effettuate le verifiche”. Non solo: anche se siano previsti dei controlli periodici da parte delle aziende sanitarie. Infine, “se si possa ritenere che l’ingresso nello Sprar renda il migrante completamente autonomo o se rimane qualche forma di controllo dei soggetti gestori dell’accoglienza”.
(Andrea Perini)