Recuperare la legalità e la trasparenza nella conduzione di Rimini Fiera Spa, società a controllo pubblico, ora sottratte al controllo istituzionale del socio Comune di Rimini. Lo chiede Galeazzo Bignami (Fi) in un’interrogazione alla Giunta dove illustra l’operazione di integrazione fra Rimini Fiera spa e Fiera di Vicenza spa, risalente a settembre 2016, operazione che, si legge nell’atto, “potrebbe essere in contrasto con le norme previste in materia di società a partecipazione pubblica”. Il consigliere scrive che “Rimini Fiera Spa era partecipata del Comune di Rimini la cui partecipazione è stata trasferita a Rimini Holding spa (unico socio il Comune di Rimini) e infine a Rimini Congressi srl (società a totale controllo pubblico)”. Nonostante il socio Comune di Rimini, come specificato nella delibera del Consiglio riguardo l’operazione, “non fosse formalmente chiamato ad esprimere un voto, il Sindaco avrebbe comunque chiesto un parere- seppur non vincolante- al Consiglio comunale”.
Il consigliere fa anche notare altre criticità sull’operazione: ad esempio, la documentazione allegata all’atto di delibera che sarebbe “incompleta” riportando solamente il valore attribuito a Rimini Fiera spa (96,8 milioni di euro) ma “omettendo la relazione di stima presentata solamente per Fiera di Vicenza spa”.
Il consigliere sottolinea infine che “l’atto di conferimento da parte della società conferente (Fiera di Vicenza S.p.a.) alla società conferitaria (Rimini Fiera S.p.a.) prevede un trasferimento di debiti della società conferitaria, che manleverà e comunque terrà indenne la società conferente in relazione a ogni richiesta da parte di terzi relativa ai medesimi debiti”. I debiti manlevati da Rimini Fiera S.pa. ammonterebbero, si legge nell’atto del consigliere, “ad oltre 79 milioni di euro, dei quali oltre 41 milioni di euro nei confronti della Banca Popolare di Vicenza, advisor nell’operazione straordinaria di Rimini”.
(Francesca Mezzadri)