Potenziamento del sistema case della salute (30 da attivare) e ospedali di comunità, incentivazione della medicina di genere, riconoscimento della figura del caregiver familiare, iniziative per progetti di vita indipendente rivolti a persone con disabilità e, ancora, sul tema cure palliative, presa in carico più precoce. Queste le azioni prioritarie contenute nelle 38 schede di attuazione del piano sociale e sanitario 2017-2019 in discussione in mattinata nella commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli.
Prosegue anche il percorso di riorganizzazione della rete ospedaliera e la promozione della salute in carcere, oltre al rafforzamento e alla messa a sistema di azioni di contrasto all’esclusione sociale di persone in condizione di povertà estrema e il sostegno all’inclusione delle persone straniere. Stanziati anche fondi integrativi per prestazioni non coperte dai Lea (Livelli essenziali di assistenza), sostegno della genitorialità, tutela della fertilità maschile e femminile, prevenzione al gioco d’azzardo patologico e contrasto alla violenza di genere. Infine, valorizzazione delle conoscenze esperienziali, rafforzamento della collaborazione tra sistema pubblico, associazionismo e volontariato, governo dei tempi d’attesa, consolidamento e sviluppo dei servizi sociali e territoriali e miglioramento delle coperture vaccinali.
Sull’attuazione di queste azioni, Raffella Sensoli (M5s) ha chiesto un report semestrale.
Richiesta accolta dal presidente Zoffoli, che intende “ampliare i momenti di confronto su queste importanti tematiche”.
Katia Tarasconi (Pd) ha, invece, posto l’accento su tre aspetti del documento: la necessità di aumentare i posti letto per lungodegenze, l’importanza di incentivare la medicina di genere e il problema, nei prossimi cinque anni, dell’eccessivo pensionamento di medici.
(Cristian Casali)