L’uso dei soldi pubblici devoluti alla fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII, la richiesta di fare chiarezza sul finanziamento e se, nel caso, può essere bloccato. Questo al centro dell’interrogazione presentata dal consigliere della Lega Nord Daniele Marchetti, firmata poi dagli altri esponenti Alan Fabbri, Gabriele Delmonte, Matteo Rancan, Andrea Liverani, Fabio Rainieri, Stefano Bargi, Matteo Pettazzoni, Massimiliano Pompignoli.
“La Regione ha deciso di stanziare 1,5 milioni di euro spalmati in versamenti di 500mila euro per tre anni -spiegano i consiglieri- e ad oggi poco si sa di come verranno spesi questi soldi e men che meno dei motivi che hanno spinto la maggioranza a finanziare questa fondazione con una somma così elevata di soldi pubblici. Tanti altri soggetti sarebbero degni della stessa attenzione che viene impiegata per la fondazione”. Per questo, i leghisti ritengono opportune “verifiche sull’impiego delle risorse assegnate (visto che prevedono di stanziare nuovi fondi anche per il 2020-2021 con ulteriori provvedimenti legislativi), dato che -aggiungono i consiglieri- la necessità di questo maxi finanziamento viene giustificata per la unicità dei servizi alla ricerca storico-religiosa“.
Per questo, Marchetti e gli altri interrogano la giunta per sapere “come si intende monitorare l’uso dei soldi pubblici che verranno devoluti alla fondazione e a quale scopo preciso debbano essere dedicati, se è stato proposto dalla fondazione un programma sulle spese che grazie allo stanziamento di 1,5 milioni di euro si intendono coprire, se c’è l’intenzione di promuovere un accordo di programma tra fondazione e Regione e se -concludono- il finanziamento può essere bloccato se ne emerga l’inadeguatezza”.
(Margherita Giacchi)