“Mantenere aperto e operativo il punto nascite di Castelnovo ne’ Monti, prevendendo un piano di investimenti specifici per il suo adeguamento agli standard operativi richiesti dalla Conferenza Stato-Regioni nel 2010”. A chiederlo, in una risoluzione presentata all’Assemblea legislativa, è Gabriele Delmonte della Lega Nord.
Il ministro, si legge nell’atto d’indirizzo, ha risposto alla richiesta della Regione sulle deroghe per quei punti nascita che non rispettano gli standard operativi e il numero minimo di parti annuali riferendo che “è stata accolta la richiesta di deroga per i punti di Scandiano (Reggio Emilia), Mirandola (Modena) e Cento (Ferrara), mentre è stata respinta quella per Castelnovo ne’ Monti (Reggio Emilia), Borgo Val di Taro (Parma) e Pavullo nel Frignano (Modena)”.
L’assessore Venturi, rileva il consigliere della Lega, commentando la risposta di Roma “ha affermato che ‘il pronunciamento del ministero è chiaro e adesso occorre attenersi a questa decisione’”. Ma, prosegue il leghista, “il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha più volte ribadito che spetta alle Regioni la decisione finale sulla chiusura dei punti nascite e non al ministero, il quale riporta solamente il parere consultivo del ‘Comitato percorso nascite nazionale’”.
La chiusura del punto nascite, conclude Delmonte, “rappresenterebbe un danno per tutto l’Appennino reggiano, eliminando il servizio di parto in un ospedale con bacino di utenza di 33mila abitanti”.
(Cristian Casali)



