Ambiente e territorio

Energia. Basta black out e migliore distribuzione elettrica in montagna, passa testo Serri e Pd

I dem chiedono anche più investimenti. Prodi (Misto-Mdp): importante monitoraggio per valutare azioni da intraprendere. L’assessore Costi: lavori in corso

Risolvere i problemi di interruzione dell’energia elettrica nelle zone montane e collaborare con società ed imprese per il miglioramento del servizio di distribuzione. Questi i temi al centro della risoluzione del Partito democratico (prima firmataria Luciana Serri) approvata oggi in Aula. “Nella normativa in vigore vengono individuate tre fasce per le forniture di energia elettrica in base alla concentrazione di popolazione: alta per territori con più di 50 mila abitanti, media, e bassa con meno di 50 mila abitanti” illustra Serri in Aula. Proprio per quest’ultima fascia, più debole, sono stati rilevati più problemi. Danni rilevanti – come sbalzi, riduzioni e interruzioni di tensione che sarebbero costati annualmente circa 500 milioni di euro.

“In un’epoca in cui l’utilizzo dell’energia elettrica diventa sempre più importante”, continua Serri, “chiediamo anche l’intervento del Ministero per collaborare insieme nella definizione degli investimenti e continuare il lavoro di confronto con società e imprese”.

Interviene anche Silvia Prodi (Misto-Mdp) che chiede di valutare con attenzione tutta la documentazione sul monitoraggio delle linee elettriche prodotta in questi anni per “capire quali misure intraprendere”.

L’assessore alle attività produttive e piano energetico, Palma Costi, conferma l’impegno a procedere in questo senso aggiungendo che i lavori sono già in corso sia per nei tavoli di sperimentazione sulle reti intelligenti, sia per risolvere i problemi più puntuali nelle zone montane.

(Francesca Mezzadri)

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