Sanità e welfare

Droga. Bocciate le risoluzioni della Lega Nord sui test, ma consiglieri disponibili a farlo

Il Carroccio chiedeva controlli su insegnanti e personale sanitario e, inoltre, di prevedere la possibilità per i politici di rendere pubblico il risultato

Guerra alle sostanze stupefacenti e disponibilità dei consiglieri regionali a fare il test antidroga (nonostante la bocciatura dei documenti presentati in Aula). La Lega Nord, infatti, con Matteo Rancan come primo firmatario, ha portato in Consiglio due risoluzioni: la prima per estendere la sorveglianza medica riguardo all’assunzione di queste sostanze a mansioni oggi escluse, come gli insegnanti o il personale sanitario e para sanitario. La seconda impegna invece la giunta a prevedere la possibilità per i consiglieri regionali e per gli assessori di sottoporsi a un test volontario multi-droghe.

Rancan sottolinea come “sia fondamentale che persone che hanno a che fare con i più deboli, come i malati o i bambini, debbano essere lucidi. E’ importante sensibilizzare e combattere l’uso delle droghe e i politici dovrebbero dare l’esempio”. Antonio Mumolo (Pd) insiste perché “il discorso venga ripreso più seriamente in commissione: siamo disposti a parlarne”. Per Giulia Gibertoni (M5s) “chi vuole, oggi come oggi, può già fare il test. La Regione dovrebbe soprattutto sensibilizzare di più” e Silvia Piccinini, anche lei M5s, ha spiegato come “i test siano già previsti, bisognerebbe coinvolgere la politica”.

Stefano Caliandro, capogruppo Pd, ha bocciato la risoluzione precisando però che “non accettiamo di essere al di sotto dei sospetti, per questo farò il test”. Disponibile anche Gian Luigi Molinari (Pd), così come Tommaso Foti (Fratelli d’Italia-An): “Non ho mai visto uno spinello in vita mia -dice- e sono disponibile al test, ma credo che la cosa vada fatta in modo più organizzato”.

Duro attacco da Katia Tarasconi (Pd): “Mi urta che si parli di dipendenza in questo modo, perché la dipendenza è una malattia: sappiamo tutti che tra noi non ci sono problemi di tossicodipendenza o di uso di sostanze, che se ne discuta così è solo una spettacolarizzazione”. Paolo Calvano (Pd) trova “inutile che si presenti una risoluzione: ognuno di noi può fare già il test e renderlo pubblico, se vuole. La questione vera è parlarne in tutti gli ambiti possibili, dall’Assemblea all’Ufficio di presidenza”. Per Gabriele Delmonte (Ln) “le risoluzioni sono servite ad aprire un dibattito”, ma per Galeazzo Bignami (Forza Italia) è importante che non ci sia “distinzione tra droghe pesanti e leggere. E soprattutto non abbiamo mai sentito rendicontare la giunta su come gestiscano l’emergenza”.

(Margherita Giacchi)

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