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Lavoro Modena. Sinistra Italiana: “Tutelare i posti di lavoro a rischio alla Castelfrigo”

I consiglieri Taruffi e Torri interrogano la giunta perché vengano rispettati l’accordo firmato con i sindacati e il contratto nazionale di lavoro

La crisi della Castelfrigo di Castelnuovo Rangone (Modena), azienda leader nel settore della lavorazione carni, al centro di un’interrogazione presentata dai consiglieri regionali di Sinistra Italiana Igor Taruffi e Yuri Torri. “Tra il 2015 e il 2016 -spiegano- ci sono state moltissime mobilitazioni perché le cooperative e l’azienda non rispettavano il contratto di lavoro. Risale a tre settimane fa la richiesta di chiarimenti da parte dei sindacati per l’allontanamento e la disabilitazione dei badge di circa 40 dipendenti che, senza alcun accordo sindacale e senza aver ricevuto alcun avvertimento dall’azienda, sono rimasti bloccati fuori dal posto di lavoro dopo la pausa pranzo”. In più, aggiungono i consiglieri che l’ultima denuncia dei sindacati “riguarda i 48 lavoratori delle due cooperative, Ilia e Work Service, che operano in appalto alla Castelfrigo”.

Gli esponenti Si spiegano inoltre come “le due cooperative si stiano preparando a licenziare 75 soci lavoratori, su un totale di 148. I sindacati, pur di scongiurare questi licenziamenti, hanno chiesto di rimodulare gli orari di lavoro degli operai senza costi aggiuntivi per le aziende. La proposta non è stata accettata dalle cooperative e Castelfrigo si è sempre negata a qualsiasi confronto sul piano industriale”.

In questo quadro, si inserisce un accordo firmato, dopo un lungo confronto, il 16 febbraio dell’anno scorso che prevede, in particolare, “la disponibilità dell’impresa -spiegano Torri e Taruffi- ad assicurare un atteggiamento corretto nei confronti dei lavoratori che hanno partecipato agli scioperi, la disponibilità dell’azienda a salvaguardare la forza lavoro e l’applicazione integrale delle condizioni previste nel contratto nazionale del lavoro”.

Dunque, i consiglieri di Sinistra Italiana interrogano la giunta per sapere “quali iniziative intenda assumere per dare seguito all’accordo raggiunto a febbraio 2016 e in particolare per la salvaguardia dei posti di lavoro”.

(Margherita Giacchi)

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