“Sabato 7 ottobre 2017 alle 18.30 circa, presso il Pronto soccorso dell’ospedale di Imola, da segnalazioni pervenute sembrerebbe essersi presentata una paziente allo sportello di Triage per l’accettazione. Da informazioni e da dichiarazioni fatte da un dipendente dell’Ausl risulterebbe che le pratiche di accettazione sarebbero state fatte da un operatore sanitario in abiti borghesi e non del Pronto soccorso e risulterebbe sempre dalle stesse dichiarazioni che, tra la paziente e l’operatore sanitario che si è prodigato nelle pratiche di accettazione, fosse presente un rapporto di amicizia”. Lo scrive Daniele Marchetti (Lega nord) in una interrogazione rivolta alla Giunta.
Il consigliere, nel rilevare che “alcuni pazienti in coda al servizio di Triage e in attesa delle visite ambulatoriali avrebbero manifestato malumore per i fatti accaduti perché si sarebbero sentiti scavalcati nella lista di attesa”, chiede alla Giunta “se confermi i fatti accaduti” e, in particolare, chiede di sapere “chi è autorizzato a fare le procedure di Triage al Pronto Soccorso e se è possibile operare all’interno degli spazi dell’ospedale senza divisa e non in modo riconoscibile”.
(Cesare Cicognani)