Sanità e welfare

Associazioni in commissione per pdl prevenzione sanitaria: “Più sport per i ragazzini, troppo chini sul cellulare”

Croce Rossa, Avis, Centro sportivo e Associazione italiana per la ricerca sul cancro hanno portato consigli e considerazioni sulla bozza. Defibrillatori e attività fisica al centro delle considerazioni

Consigli dalle associazioni per migliorare il progetto di legge sulla prevenzione. I rappresentanti della Croce Rossa regionale, del Centro sportivo italiano, dell’Avis Emilia Romagna e dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro, infatti, si sono presentate in commissione Sanità dell’Assemblea legislativa per portare suggerimenti, osservazioni e consigli per migliorare quella che ancora è solo una bozza di legge. Dalle attività sportive all’utilizzo e alla certificazione dei defibrillatori. “Il lavoro nelle scuole è importante -hanno spiegato Chiara Iafelice e Lorenzo Bertoli-: c’è già la possibilità per noi di andare nelle classi a parlare di prevenzione, ma manca la consapevolezza da parte degli istituti che questo tema andrebbe inserito nel programma di studi”.

Secondo Raffaele Cardini del Csi, il nostro è “un Paese dove si fa poca attività fisica e, soprattutto, dovremmo concentrarci sull’emergenza ragazzi, troppo chini sul cellulare piuttosto che a giocare con gli amici. Inoltre -ha aggiunto- si deve cercare di fare una legge snella, altrimenti il rischio è renderla di difficile applicazione”.

Giuseppe Boschini (Pd)

Più attenzione alla prevenzione oncologica viene richiesta da Pier Luigi Lollini e da Pierangela Borghi Zecchi, rappresentanti dell’Airc, l’associazione italiana per la ricerca sul cancro. E di fronte alla richiesta del consigliere del Partito Democratico Giuseppe Boschini su “che cosa si sia dimenticato, nello specifico, all’interno della bozza di legge”, Lollini ha spiegato come si debba fare di più “per quanto riguarda il consumo di alcol e sigarette e sulle politiche vaccinali come il papilloma virus”.

Gabriele Delmonte (Lega Nord)

Da Gabriele Delmonte della Lega Nord arrivano invece chiarimenti sull’uso dei defibrillatori, “perché spesso ci sono difficoltà a capire dove vengano collocati”. Problema confermato anche da Bertoli della Croce Rossa, che lamenta anche “una mancata omologazione dei crediti alle associazioni: alcuni vengono riconosciuti, altri no, nonostante ai corsi vengano insegnate le stesse cose”.

(Margherita Giacchi)

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