COMUNICATO
Sanità e welfare

Sanità. Pompignoli (Ln) protesta con Ausl Romagna per interruzione navette pazienti oncologici

Sospensione servizio causa “disagi e molteplici problemi” a chi non può guidare o non può contare sull’aiuto dei familiari. “Notizia ai pazienti” da personale sanitario, ennesima prova “superficialità” azienda

Il servizio improvvisamente interrotto delle navette che accompagnano i pazienti oncologici al Bufalini di Cesena, agli ospedali di Ravenna e Forlì e all’Irst di Meldola finisce in Regione. A presentare un’interrogazione alla giunta è il consigliere regionale della Lega Nord Massimiliano Pompignoli, dopo che “dal primo novembre -spiega- è stato sospeso” il servizio. Peraltro, aggiunge il consigliere, “a darne notizia ai pazienti sarebbe stato il personale dell’Irst di Meldola piuttosto che del Morgagni di Forlì, perché l’Ausl di Romagna non si sarebbe interessata per tempo”.

“La Direzione sanitaria dell’Ausl unica di Romagna -dice l’esponente del Carroccio- ha confermato che il contratto stipulato con la ditta aggiudicatrice del bando, scaduto il 31 ottobre, non è stato rinnovato per un numero molto limitato di richieste“. Ma il consigliere sottolinea come “restano irrisolti il disagio e i molteplici problemi legati al trasporto dei pazienti più anziani, soli e senza patente che non possono contare sul trasporto e sull’aiuto dei familiari”. Un fatto, questo, che per il consigliere è “l’ennesimo esempio della superficialità organizzativa dell’Ausl Romagna e della tendenza a sottostimare il valore umano del paziente”.

Per questo, Pompignoli interroga la giunta per sapere “per quale motivo l’Ausl di Romagna abbia improvvisamente sospeso, senza darne alcun preavviso agli utenti, il servizio che accompagnava i pazienti oncologici a sottoporsi alle terapie intensive, se nell’assumere questa decisione unilaterale l’Ausl abbia valutato le gravi condizioni in cui versano i malati, se ci sia l’intenzione di ripristinare il servizio e quando e in che termini, se si intenda sopperire ai disagi causati da questa improvvisa interruzione individuando soluzioni alternative e -infine- quanti pazienti abbiano usufruito del servizio di trasporti e quanti ne abbiano richiesto l’immediata riattivazione”.

(Margherita Giacchi)

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