Tutelare la sicurezza fuori e dentro l’Hub di via Mattei di Bologna coinvolgendo non solo questura e prefettura ma anche la cooperativa Lai-Momo che gestisce la struttura di accoglienza. Lo chiede in un’interrogazione alla giunta Galeazzo Bignami (Fi) dopo un episodio di intimidazione avvenuto a ottobre di quest’anno quando, da alcune auto e moto, avrebbero sparato a salve verso operatori e migranti del centro di via Mattei. Nell’atto si legge anche di altri criticità che avrebbero coinvolto il centro: la presenza di persone esterne che vi trascorrerebbero la notte e oggetti di dubbia provenienza -come bici o fornelli elettrici – introdotti nell’Hub nonostante il divieto. Senza contare la carenza di personale per i controlli esterni e interni della struttura – due agenti per ottocento persone- che sarebbe già stata denunciata dai sindacati di Polizia Siulp e Sap.
I responsabili della cooperativa Lai-Momo, che gestisce l’Hub, avrebbero chiesto alla prefettura di aumentare i controlli anche se, in realtà, fa notare Bignami, l’ordine pubblico e la sicurezza dovrebbero essere garantiti anche dalla cooperativa, come gestore del servizio – così come stabiliva la circolare del Ministero dell’interno quando via Mattei era ancora un Cie (centro di identificazione ed espulsione). “Gli operatori addetti dovevano avere piena cognizione della gestione della videosorveglianza e di altre strumentazioni presenti,” dichiara Bignami citando il testo della circolare. “Alla luce dei recenti fatti”, insiste il consigliere, sarebbe opportuno che la Regione richiami tale circolare per “consentire agli operatori dei centri di accoglienza una formazione adeguata nella gestione dell’ordine pubblico in collaborazione con le forze dell’ordine”.
(Francesca Mezzadri)