COMUNICATO
Infrastrutture e trasporti

Treni. Rfi in commissione Territorio: nuova Bologna-Prato pronta nel 2021, costo 320 milioni

Il direttore Marta audito dopo il pressing di Bignami (Fi). Consiglieri concordi sull’importanza dell’opera, specie per il traffico merci

L’adeguamento della linea Bologna-Prato durerà tre anni e mezzo, finirà nel 2021, costerà 320 milioni di euro e sarà portato avanti in tre fasi per limitare i disagi a pendolari, ai residenti delle zone interessate e al trasporto merci. E’ questo il programma illustrato in Commissione Ambienteterritorio mobilità, presieduta da Manuela Rontini, dal direttore commerciale di Rete ferroviaria italiana Giuseppe Marta e dal direttore della produzione Luca Cavacchioli. Un’audizione avvenuta su impulso del consigliere di Forza Italia Galeazzo Bignami che durante la scorsa seduta d’Aula aveva presentato un’interrogazione sulla linea ferroviaria trovando come risposta l’apertura al dialogo dell’assessore Raffaele Donini. Momento, quello odierno, a cui i consiglieri di tutti i gruppi hanno risposto presente apprezzando il programma illustrato ma, allo stesso tempo, sollevando alcune preoccupazioni sul rispetto dei tempi illustrati, sui disagi per i pendolari e sulle scelte di orario di chiusura della tratta fatte.

“Adegueremo le misure delle gallerie- ha esordito Marta- per far sì che la tratta possa ospitare maggiori treni merci e inserirla così a pieno titolo nel corridoio europeo Scandinavia-Mediterraneo da cui si può raggiungere l’intero continente. Ci saranno tre fasi: dal 1 luglio 2018 a giugno 2019 si interverrà sul tratto Pianoro-San Benedetto, poi San Benedetto-Vernio e infine da Vernio-Prato. Verranno fresati, quindi allargati, 20 chilometri di gallerie ma gli interventi serviranno ad ammodernare tecnologicamente la linea che diventerà un unicum. La chiusura dei tratti sarà uguale di anno in anno: dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 16.30, mentre nel week-end dalle 9.30 di sabato alle 24 di domenica. In questo modo- continua Marta- riusciamo a garantire il 95 per cento dei treni in fascia pendolari, il 60 per cento dei regionali, il 40 degli intercity e il 60 per cento dei treni merci. Allo studio ci sono soluzioni di servizi alternativi per coprire quegli orari in cui il tratto di ferrovia sarà chiuso”. Verranno rifatte anche tutte le stazioni: tornelli, ascensori, sistemi elettronici di sicurezza aggiornati.

Il tutto dovrebbe partire a luglio del 2018 ma prima l’Emilia-Romagna dovrà firmare il protocollo d’intesa con Toscana (che lo ha già fatto) e Rfi. E proprio la possibilità di modificare il protocollo è stata elogiata da Bignami: “E’ un presupposto importante per permettere la partecipazione. Penso che questo intervento sia necessario e importante ma sarebbe giusto pensare a delle mitigazioni per diminuire l’impatto dei disagi sui cittadini. Secondo i nostri calcoli infatti, la sospensione della viabilità durante la fascia centrale penalizzerebbe una fetta di utenza cospicua, come gli studenti, e quindi si potrebbe pensare a una distribuzione oraria differente del lavoro. Oppure allo sviluppo del lavoro notturno”.

Inviti non raccolti da Marta che ha spiegato come “il lavoro notturno allungherebbe a dieci anni i tempi di consegna dei lavori e metteremmo in ginocchio il traffico merci. Le soluzioni trovate sono il frutto di un bilanciamento tra la mitigazione dei disservizi tra i vari comparti”.

Contento invece Gianluca Sassi del Movimento 5 stelle: “Faccio il tifo per l’opera. Quando si decide di puntare sul ferro io ci sono sempre. Gioco forza ci saranno dei disagi”. Poi lanciando una provocazione a Donini ha chiesto: “A quando un accordo con la Lombardia per una Cispadana ferroviaria?”.

Mentre Tommaso Foti di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale ha domandato se “sono previste delle penali per garantire la consegna dell’opera nei tempi stabiliti” e anche “quali previsioni sono state fatte sui benefici che deriveranno dai lavori”. Domande a cui ha risposto Marta spiegando che “si prevede un aumento del traffico merci del 20 per cento e tutte le penali previste dal codice degli appalti verranno applicate. Per le tempistiche saranno però fondamentali l’ultimo week-end di gennaio e il primo di febbraio quando verranno fatte le prove sul campo che dovranno confermare le stime”.

Infine Katia Tarasconi del Partito democratico ha approfittato per chiedere delucidazioni sui lavori di aggiornamento della Bologna-Milano. Lavori “già iniziati e arrivati a Reggio Emilia che verranno ultimati comprendendo le stazioni più importanti della tratta”.

Lo sviluppo della Bologna-Prato “è una grande opportunità- secondo l’assessore Donini- per il Paese e per l’Emilia-Romagna e trasformerà la linea in una delle più capienti per il trasporto merci”.

(Andrea Perini)

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