COMUNICATO
Ambiente e territorio

Maltempo. Alluvione e torrenti esondati, Rainieri-Bargi-Delmonte (Ln): allarme dato in tempi utili?

Gli esponenti del Carroccio chiedono spiegazioni alla giunta per capire se ci siano state carenze nella manutenzione degli alvei

Le alluvioni e le esondazioni dei torrenti Parma ed Enza, le carenze nella manutenzione e i tempi utilizzati per diramare l’allarme finiscono nel mirino dei consiglieri regionali della Lega Nord Fabio Rainieri, Stefano Bargi e Gabriele Delmonte. Gli esponenti del Carroccio, infatti, hanno presentato un’interrogazione con cui puntano ancora una volta il dito sul maltempo che ha colpito alcune province dell’Emilia Romagna (Parma, Reggio Emilia e Modena) lo scorso 12 dicembre, perché le giustificazioni arrivate dall’amministrazione regionale e da alcune giunte comunali, dagli uffici regionali e da Aipo (Agenzia interregionale per il fiume Po) “non sembrano assolutamente esaurienti e quindi credibili”, visto che “nemmeno le carenze di opere strutturali per la prevenzione non bastano a giustificare quanto avvenuto”.

Altra questione sollevata dai consiglieri, è l’allerta di codice rosso per l’Enza, che “sarebbe stata data alle amministrazioni e agli enti locali interessati alle 17.20 dell’11 dicembre -sottolineano i consiglieri- mentre per il Parma a mezzanotte del 12 dicembre”. Ma i torrenti sono esondati rispettivamente alle 5 e alle 8 del mattino del 12 dicembre, per cui “vi sarebbero stati sufficienti margini per diramare l’allarme alle popolazioni residenti”.

Per capire le responsabilità penali, le Procure di Reggio Emilia e Parma hanno anche avviato un’inchiesta penale ma, sottolineano gli esponenti del Carroccio, “non è la prima volta che il sistema di emergenza per la prevenzione delle alluvioni è oggetto di un’inchiesta giudiziaria penale, in quanto è ancora aperto il procedimento per l’accertamento di eventuali responsabilità sull’alluvione del Baganza nel 2014 a Parma”.

Per questo, Rainieri, Bargi e Delmonte interrogano la giunta per sapere “quali specifiche carenze nella manutenzione e nella ripulitura degli alvei dei corsi d’acqua esondati (compresi i lavori non effettuati o effettuati fuori tempo utile per rimuovere terrapieni o comunque ostacoli naturali) hanno contribuito alle alluvioni, se conferma che ci sarebbe stato il tempo utile per diramare l’allarme alle popolazioni residenti con ogni probabilità interessate dalle esondazioni, come si sono comportate le autorità regionali in quel frangente di emergenza da codice rosso e -infine- se ritiene grave e quindi da rivedere ampiamente il sistema regionale di preallerta e di allarme rispetto al pericolo di alluvioni di cui è principale responsabile l’assessore regionale alle Protezione civile in quanto, oltre a essere già oggetto di almeno un procedimento penale, si è dimostrato non uniforme e in alcuni comuni assolutamente inefficiente”.

(Margherita Giacchi)

Ambiente e territorio