Serve un tavolo tra Regione e ministero dell’Interno per il monitoraggio dell’esecuzione dei decreti di espulsione a carico degli immigrati. La richiesta arriva da Forza Italia con un’interrogazione in cui viene ripercorsa la storia, penale e non, del tunisino che lo scorso 15 gennaio ha tentato di stuprare una ragazza nella zona artigianale Roveri di Bologna. Il trentaduenne del Nord Africa, si legge nell’atto ispettivo, ha un decreto di espulsione, datato 7 maggio 2008 e uno comminato dal giudice che lo condannò per lo stupro di una quindicenne, avvenuto nel 2009, a cui spaccò il naso a pugni.
“La Regione- si legge nell’interrogazione- dovrebbe attivarsi con il ministero dell’Interno per porre in essere provvedimenti volti a velocizzare le procedure per gli immigrati che hanno ricevuto provvedimenti di espulsione, specialmente nella fase riguardante l’esecuzione del decreto. Il tutto a maggior ragione se si tratta di soggetti socialmente pericolosi e gravati da precedenti penali”.
Di qui le altre richieste del capogruppo degli Azzurri: che la “Regione si costituisca parte civile in sede processuale nei confronti del tunisino”, e il numero di “decreti di espulsione emanati dal tribunale di Bologna dal 2014 a oggi e quanti hanno avuto concreta esecuzione”.
(Andrea Perini)