Verificare la metodologia di selezione del personale dell’Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna e non basarsi esclusivamente sulle dichiarazioni che arrivano dalla struttura. La richiesta è contenuta in un’interrogazione firmata dalla Lega nord che punta i riflettori su un caso specifico, avvenuto tra il 12 dicembre scorso (data di emissione dell’avviso pubblico) e il 17 gennaio, quando la valutazione dei candidati per l’avvio di un progetto nel Clinical trial center (project manager e regulatory specialist) dell’Istituto sarebbe avvenuta senza che fosse stata ancora nominata una commissione. Passaggio espletato “ben cinque giorni dopo”, scrive il leghista, ovvero il 17 gennaio quando invece la valutazione “della qualifica professione e delle competenze dei candidati è avvenuta il 12 gennaio scorso”. Un passaggio che “risulta oltremodo anomalo- scrive l’esponente del Carroccio- e parrebbe evidenziare un modus operandi anomalo nella conduzione delle selezioni interne ed esterne”. Ma il focus del consigliere non si concentra solo sulla selezione ma anche sulle competenze richieste che, secondo il leghista, sarebbero “cucite su misura, come un abito sartoriale, per il vincitore prescelto”.
Di qui le altre richieste del consigliere regionale: se la Regione non “ritenga che per dirigere un clinical trial center si debbano possedere competenze proprie nella ricerca”, se questa figura non debba essere fornita di “competenze in tutti gli ambiti della ricerca e non solo nel settore oncologico” e infine se “non ritenga opportuno il coinvolgimento del ministero della Salute cofinanziatore dell’attività assieme alla Regione”.
(Andrea Perini)