Il mancato pagamento da parte di Inail di 65 milioni e 200mila euro, somma concordata con l’Azienda ospedaliera di Ferrara per l’acquisto di una parte dell’ospedale di Cona, nel ferrarese, e autorizzata dalla Regione, che ha avuto ricadute per oltre 100 milioni sul bilancio del tesoriere dell’ospedale (Cassa di risparmio di Ferrara – Carife), è al centro di un’interrogazione presentata da una consigliera del Movimento 5 Stelle.
La consigliera, dato il crac finanziario di Carife, intende verificare a quanto ammonti in termini ufficiali il credito vantato dalla banca ferrarese nei confronti dell’azienda ospedaliera, di cui è stata per lungo tempo tesoriere, e quanto può aver concorso questa insolvenza a danneggiare i risparmiatori ferraresi.
L’esponente dei 5 stelle, quindi, chiede alla Giunta regionale “se il ruolo di tesoriere dell’azienda ospedaliera, dato l’ingente debito per l’ultimazione dell’ospedale di Cona divenuto di fatto inesigibile, possa avere avuto un peso determinate nel fallimento di Carife e se il default della banca abbia comportato o meno per l’azienda ospedaliera lo sgravio del debito”. Inoltre, la pentastellata domanda “a quanto ammonti a livello regionale l’entità complessiva del valore delle anticipazioni di cassa attive suddivise per singola azienda (usl, azienda ospedaliera, istituto di ricovero e cura a carattere scientifico o partecipata dalla Regione) con indicazione, per ciascuna singola anticipazione di tesoreria autorizzata, dei seguenti dati: entità dell’anticipazione con indicazione separata del valore ed evidenza degli oneri aggiuntivi; stato del debito (rate pagate e residuo da pagare con indicazione della scadenza del rimborso); motivazione a supporto dell’erogazione con indicazione dell’atto di autorizzazione regionale”.
(Luca Govoni)