COMUNICATO
Governo locale e legalità

Aula boccia pdl M5s su trasparenza mentre via libera a risoluzioni (Pd e M5s) su sede regionale Agenzia beni confiscati

L’Aula boccia il progetto di legge targato Movimento 5 stelle che voleva imporre per norma alla Regione la completa e tempestiva pubblicizzazione di tutte le informazioni relative alla propria attività e a quelle delle sue Agenzie, enti strumentali e società controllate. Bocciato anche l’atto d’indirizzo, presentato sempre dai consiglieri Cinque stelle, che voleva impegnare la Regione ad “assicurare la pubblicazione sul proprio sito istituzionale degli atti pregressi”. Via libera invece a due risoluzioni, una presentata dai pentastellati, l’altra dal Partito democratico che impegnano la Giunta ad attivarsi con il Governo centrale per portare in Emilia-Romagna una sede distaccata dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati e a definire, consultando il direttore dell’Agenzia, un protocollo congiunto per un più efficiente utilizzo di questi.

“L’accesso ai documenti della pubblica amministrazione- ha esordito l’esponente del Movimento 5 stelle illustrando il progetto di legge- è praticamente impossibile. Chiediamo per questo la pubblicazione di tutte le delibere e determine, cioè gli atti dei dirigenti, non solo quelle odierne ma anche quelle pregresse. Questo per attuare un vero e pieno controllo civico, riavvicinare i cittadini alla politica e prevenire i fenomeni di corruzione. Gli atti invece vengono pubblicati a pacchi, ogni sei mesi, ed è molto difficile trovare quello che si cerca”.

Ferma la replica sul progetto di legge dei Cinque stelle da parte dei democratici: “È apprezzabile che si voglia puntare i riflettori sul tema della trasparenza. Non possiamo accettare che vengano puntati solo su quelle che sarebbero presunte forti carenze della Regione. Sul fronte interno infatti è già stato fatto molto: la Regione Emilia-Romagna non si è mai tirata indietro sul tema ed è andata anche oltre i meri obblighi di legge. La trasparenza è applicata in misura massima nei limiti della privacy”.

(Andrea Perini)

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