Mozione di sfiducia presentata dal gruppo del Movimento 5 Stelle verso l’assessore regionale per il caso delle indagini della Guardia di Finanza sui Consorzi di bonifica. Indagini che hanno fatto emergere un danno erariale da otto milioni di euro, a causa di diverse aziende che per sedici anni hanno usato acqua pubblica, distribuita da due consorzi di bonifica bolognesi, ma senza mai pagare.
“La Guardia di Finanza -spiegano i consiglieri- ha trasmesso alla Corte dei Conti i risultati delle proprie indagini condotte sia ad Arpae che in due Consorzi di Bonifica della provincia di Bologna, per fare chiarezza sulla gestione trasferita dallo Stato alle Regioni nel 2001”.
Secondo i consiglieri M5s, “le diverse azioni in campo dalla Regione (fra cui il ‘Progetto demanio idrico’) non hanno evidentemente affrontato adeguatamente la gestione amministrativa del demanio” e “in più occasioni l’assessorato ha minimizzato i gravi problemi esistenti”. Inoltre, evidenziano che il problema “non consiste in una competizione fra gli importi previsti dallo Stato e quelli incassati, ma nella corrispondenza tra il dovuto, il richiesto e il versato da parte dei soggetti autorizzati al prelievo”.
Dunque la mozione di censura arriva dopo “la perdurante e completa sottovalutazione del problema connesso alla gestione amministrativa del demanio idrico e l’evidente incompletezza nell’adozione delle necessarie attività organizzative e attuative”.
(Margherita Giacchi)