COMUNICATO
Sanità e welfare

Sanità. Ok Assemblea a nuovo piano sangue: al centro i donatori, 160 mila in regione

Approvato anche un ordine del giorno di Lega nord e Pd che invita a risolvere il problema delle 300 donatrici Fidas del Sant’Orsola di Bologna, positive a un antigene e impossibilitate a donare

Garantire l’autosufficienza regionale di sangue, di emocomponenti e di plasmaderivati per le strutture sanitarie pubbliche e private, assicurare un elevato livello di sicurezza attraverso la standardizzazione delle procedure trasfusionali e perseguire il miglioramento continuo della qualità. Questi i principali obiettivi del nuovo piano regionale sangue e plasma approvato dall’Assemblea legislativa. Sì da Pd, Si, Misto-Mdp e AltraER, astenuti Ln, M5s, Fi e Fdi.

Con questo piano si vuole inoltre realizzare, in accordo con il centro nazionale sangue, un nuovo raggruppamento interregionale di cui l’Emilia-Romagna assumerà il ruolo di capofila, attivare specifici programmi di formazione rivolti ai sanitari e sviluppare un progetto regionale di ‘disaster recovery’ per le situazioni di emergenza tecnologica, oltre a potenziare i progetti di cooperazione internazionale.

Approvato anche, con voto unanime, un ordine del giorno presentato da Lega nord e Pd, primo firmatario il leghista Daniele Marchetti. Nel provvedimento si solleva il problema delle 300 donatrici Fidas del centro dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna, positive allo screening Hla (un antigene che segnala l’aumento del rischio di sviluppare malattie autoimmuni, ndr)  non più ammesse alla donazione di sangue intero. Nel documento si chiede quindi alla Giunta di avviare un approfondimento, di concerto con la Società italiana medicina trasfusionale e immunoematologia (Simti), per “risolvere questa situazione paradossale”.

Il consigliere Paolo Zoffoli (Pd) ha ribadito l’impegno nel proseguire nella direzione dell’efficientamento del sistema sangue: “è stato fatto un lavoro importante, la nostra regione è oggi riferimento per le altre”. Questo piano, ha aggiunto, “è stato condiviso dalle associazioni, c’è stato un importante confronto”. Valuteremo, ha poi concluso, “tra un anno se il piano avrà dato le risposte che ci attendiamo”.

Per Alessandro Cardinali (Pd) “il nuovo piano mette al centro il volontario, ha l’obiettivo di ascoltare le esigenze dei territori”. Vogliamo rimettere in piedi, ha sottolineato, “un percorso sull’importanza del dono del sangue”. Il consigliere ha parlato anche della possibilità di ripristinare alcuni centri di raccolta.

Anche Luciana Serri (Pd) ha rimarcato la centralità del rapporto con l’associazionismo: “teniamo in grande considerazione le richieste che arrivano dal mondo del volontariato”. La nostra regione, ha poi evidenziato, “contribuisce in modo determinante all’autosufficienza nazionale, si è sempre distinta”. L’impegno, ha concluso, “è quello di continuare a migliorare, anche attraverso un modello organizzativo efficiente”.

Per Mirco Bagnari (Pd) è fondamentale il lavoro iniziato con l’approvazione del precedente piano sangue. La riorganizzazione, ha quindi rimarcato, “ha come obiettivi la sicurezza e la qualità nella raccolta”. Importante, ha poi aggiunto sul tema del volontariato, “è la concertazione con le associazioni dei donatori”.

Per Giuseppe Boschini (Pd) deve continuare l’impegno politico sul tema della qualità e dell’autosufficienza, anche attraverso la valorizzazione delle diverse professionalità. La logica associativa, ha poi aggiunto, “va tutelata”.

Infine, l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, ha parlato di “una regione in grado di dire ‘noi ci siamo’ in ogni situazione di emergenza”. Sui punti di raccolta, ha ribadito che le scelte portate avanti “sono correlate alle diverse esigenze dei territori”. Sulle donazioni ha riferito di una ripresa: “La grande forza di questa regione è il volontariato”.

Sono 160 mila i donatori in Emilia-Romagna. Nel 2017 in regione sono state raccolte 161.900 sacche di sangue (144.769 trasfuse): a Piacenza sono state raccolte 10.601 sacche, 17.411 a Parma, 15.160 a Reggio Emilia, 25.855 a Modena, 16.103 a Ferrara, 35.620 a Bologna, 5.716 a Forlì, 7.878 a Cesena, 11.531 a Rimini e 16.025 a Ravenna.

(Cristian Casali)

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