Maggior controllo, migliore manutenzione e più libertà dei cittadini di vivere il fiume: tre obiettivi che verrebbero realizzati se venisse introdotta la possibilità di affidare aree di pesca regolamentate a enti, associazioni, società di pescatori e al Coni. È l’idea della Lega Nord, che questa mattina ha presentato un progetto di legge (primo firmatario Alan Fabbri) finalizzato a introdurre questa possibilità all’interno della norma regionale che tutela la fauna ittica e l’ecosistema acquatico (LR 7/2012).
“La concessione- scrivono i leghisti- è una misura già attiva in 18 regioni: le uniche due che invece non hanno una normativa in questo senso sono appunto l’Emilia-Romagna e la Toscana”. Il progetto di legge prevede una durata finita, fissata da un disciplinare, delle concessioni e che i tratti fiume siano individuabili per zone omogenee attraverso l’utilizzo della Carta ittica regionale. La proposta, inoltre, prevede l’obbligo da parte del concessionario di garantire la vigilanza ittica sui tratti di sua competenza.
“In un frangente- continuano gli esponenti del Carroccio- in cui i corsi d’acqua interni vivono un preoccupante problema di bracconaggio ittico e le istituzioni non riescono a garantire un controllo a 360 gradi, l’istituzione di aree di pesca regolamentata in concessione alleggerirebbe la mole di lavoro dei corpi di polizia addetti alla vigilanza. Inoltre creerebbe nuove entrate e quindi nuove risorse per la Regione, che potrebbero essere destinate alla manutenzione e alla vigilanza dei corsi d’acqua interni”.
Il progetto di legge è stato firmato da: Andrea Liverani, Matteo Rancan e Marco Pettazzoni.
(Andrea Perini)