PaoLa fibromialgia non è più una malattia invisibile e i pazienti non sono più soli di fronte al dolore. La Regione Emilia-Romagna, infatti, si è attivata in questi anni e ha emanato un documento di ampio respiro sulla patologia, le linee di indirizzo per “Diagnosi e trattamento della fibromialgia”, messo a punto con l’obiettivo di dare una definizione e inquadramento della malattia e indicare percorsi definiti e appropriati.
L’interesse e l’apprezzamento per il lavoro di viale Aldo Moro è emerso questa mattina durante il convegno organizzato dall’Amrer– Associazione malati reumatici dell’Emilia-Romagna- che si è tenuto nei locali dell’Assemblea legislativa regionale: quasi 500 pazienti si sono dati appuntamento nei locali del Parlamento di viale Aldo Moro per confrontarsi con i medici e con il servizio sanitario pubblico.
A fare gli onori di casa Paolo Zoffoli, presidente della Commissione Sanità, che ha portato i saluti della presidente dell’Assemblea legislativa regionale Simonetta Saliera e Paolo Calvano, consigliere regionale e componente della medesima commissione. Nel suo saluto il presidente Zoffoli ha sottolineato come “sia giusto operare per un corretto riconoscimento e una efficace cura della fibromialgia”.
“Dopo aver redatto le linee di indirizzo su come intervenire sui malati fibromialgici, è arrivato l’accordo con il Consorzio che gestisce le Terme (Coter): i circa 90.000 pazienti fibromialgici stimati in Emilia-Romagna potranno avvalersi, nelle 24 strutture termali della regione, di ‘pacchetti termali’ con Attività Fisica Adattata (AFA), una modalità di esercizio che mira a preservare le articolazioni e la tonicità muscolare attraverso esercizi di ginnastica e attività motoria sotto la costante presenza di personale professionista”, ha spiegato invece Calvano che ha anche ricordato come “si sta mantenendo fede agli impegni presi con i malati e i loro famigliari: è una lavoro impegnativo, ma che va nella giusta direzione di migliorare la qualità della vita delle persone, specie della parte più fragile della nostra comunità”.
Il documento, primo e unico in Italia, è il frutto di oltre un anno e mezzo di intenso lavoro del Gruppo tecnico regionale costituito nel 2016 e composto da ben 25 esperti tra reumatologi, terapisti antalgici, medici di medicina generale, riabilitatori, nutrizionisti, psichiatri e componenti delle istituzioni sanitarie regionali e associazione pazienti, che hanno analizzato la letteratura disponibile a livello nazionale e internazionale sulla fibromialgia. Le linee di indirizzo regionale offrono per la prima volta in Italia gli strumenti pratici per attuare i vari livelli di intervento, identificati in 3 step: educazione del paziente, trattamento non farmacologico.
L’auspicio dell’Emilia-Romagna è che il documento rappresenti una base scientifica umile affinché il Ministero della Salute possa giungere al riconoscimento della malattia e il suo inserimento nei Lea. Apprezzamento per il lavoro di viale Aldo Moro e la qualità delle linee di indirizzo per “Diagnosi e trattamento della fibromialgia” è stato espresso da Giuliano Barigazzi, assessore alla Sanità del Comune di Bologna, intervenuto al convegno a nome dell’amministrazione comunale bolognese.


