I problemi logistici e strumentali della stazione di Bologna, che minano la sicurezza dei passeggeri e che comportano disagi per gli operatori della Polizia di stato, sono al centro di una risoluzione, accompagnata da un’interrogazione, di Silvia Piccinini (M5s).
La consigliera fa riferimento ad alcuni “casi di infestazione da zecche nei locali e nelle coperte in uso nella sala fermati”, e altri disservizi come le “docce inagibili, l’assenza di citofoni per il front office e per il campanello d’ingresso nel lato Piazza Medaglie d’Oro, la mancanza di scanner per i bagagli in particolare nell’accesso ai sottopassi”.
A tutti questi aspetti si aggiungerebbe anche “la cronica carenza di personale di fronte alla presenza di abusivi e piccoli criminali ormai endemica nella stazione”. La consigliera chiede quindi come la Giunta intenda affrontare i temi, già dibattuti dalle organizzazioni sindacali, sui servizi di Polfer, come quelli legati all’installazione dei varchi di accesso ai binari e alla presenza di scanner per i bagagli o agli orari di apertura della sala d’attesa.
Fra le priorità bisognerebbe anche “verificare il rispetto degli impegni previsti nel contratto di servizio fra Cti (Trenitalia e Tper) e Regione”, e “affrontare con il governo anche il tema della ricollocazione degli agenti impegnati in servizi fissi gestibili in altro modo, quali portineria e centralini, consentendo, in questo modo, di liberare risorse fondamentali per il presidio del territorio”.
Infine la consigliera chiede all’esecutivo regionale di “farsi carico delle giuste richieste del personale delle forze dell’Ordine per ottenere un reale rafforzamento degli organici e migliorare i mezzi, le sedi e gli strumenti con cui opera sul nostro territorio”.
(Francesca Mezzadri)


