L’apporto del volontariato ai trasporti sanitari in provincia di Ferrara è al centro di un’interrogazione di Alan Fabbri (Lega Nord) che segnala alcune irregolarità che si sarebbero verificate per i pazienti in dimissione dall’Azienda ospedaliera universitaria di Ferrara. Spiega il consigliere: “Sin dal 2011 è attivo un protocollo sottoscritto da 11 associazioni di volontariato, che hanno fornito la propria disponibilità ad effettuare trasporti in ambulanza. Dopo la scadenza nel 2016 di tutte le convenzioni dell’Ausl di Ferrara, è uscito un avviso pubblico che stabiliva i criteri per poter svolgere il servizio con l’obiettivo di calmierare i prezzi”. Ma, segnala il leghista, l’unica associazione di volontariato a rispondere al bando è stata Santa Liviana di Milano, ammessa quindi nell’elenco insieme a tutti i soggetti che si erano precedentemente accreditati, nonostante non avessero voluto partecipare all’avviso pubblico. Da qui la prima domanda del consigliere, che chiede per quali motivi le associazioni che tradizionalmente svolgevano il servizio abbiano disertato il bando. Inoltre, parrebbe che, stando all’elenco presente sul sito internet dell’Ausl di Ferrara, l’associazione Santa Liviana non risulti neanche più presente tra gli enti autorizzati al trasporto. Per questo il leghista domanda se ancora effettui il servizio.
Fabbri fa inoltre riferimento ad alcune irregolarità emerse in seguito ad un’indagine dell’ispettorato territoriale del lavoro relative all’inquadramento del personale sui mezzi e chiede quale sia stato l’esito dei controlli sui requisiti di ammissione necessari per far parte dell’elenco delle associazioni deputate a svolgere il servizio. Emergerebbero infatti ulteriori anomalie, continua Fabbri, che cita alcune segnalazioni: associazioni dell’elenco che non risponderebbero alle telefonate dopo le 18.30; organizzazioni sprovviste di ambulanze in determinate fasce orarie; prezzi altissimi e assolutamente sproporzionati rispetto alle tariffe indicate nel bando; veicoli fatiscenti e non a norma con il codice di sicurezza stradale e, non da ultimo, personale a bordo dei mezzi non sempre formato.
Il consigliere chiede quindi di sapere “se i servizi di trasporto siano parzialmente pagati con risorse regionali trattandosi di associazioni di volontariato e onlus” e se Agire sociale (che dal 2009 coordina l’associazionismo in tutta la provincia) svolga i propri servizi di formazione, consulenza, informazione e documentazione in conformità con quanto richiesto dalla normativa regionale e nazionale. In particolare Fabbri domanda come la Regione intenda muoversi affinché “vengano rispettati i requisiti di legge in termini di qualità, sicurezza ed economicità del trasporto sanitario”. Infine, il consigliere vuole sapere se sia stato confermato l’impegno dei mezzi del 118 – o collegati con tale sistema- a subentrare nell’effettuazione di tali servizi qualora vi sia l’impossibilità ad ottenere risposte da parte dell’associazionismo del trasporto.
(Francesca Mezzadri)