La scelta dell’apposita commissione dell’ENEA di ospitare il progetto sperimentale “Divertor Tokomak Test (DTT)” – struttura per la sperimentazione della fusione nucleare – presso il Centro Enea di Frascati a scapito del Centro Enea del Brasimone, nell’Appennino bolognese, è oggetto di una risoluzione presentata in Regione da Silvia Piccinini, prima firmataria, e Andrea Bertani (M5s).
Negli ultimi anni – ricordano i due consiglieri – il tessuto produttivo dell’Appennino bolognese ha subito un progressivo processo di deindustrializzazione con pesanti ricadute in termini occupazionali. La possibilità, quindi, di ospitare il progetto sperimentale avrebbe rappresentato un’importante opportunità di rilancio economico per il territorio, perlatro in assenza di rischi di carattere ambientale e di problemi di sicurezza.
Da qui l’iniziativa dei due pentastellati, che impegnano la Giunta regionale “a garantire l’investimento di 25 milioni previsto dalla Regione per il progetto sperimentale, destinando i fondi all’adozione di: misure di agevolazione e semplificazione fiscale per gli insediamenti produttivi; applicazione dell’aliquota IRAP nella misura minima ammissibile per le imprese giovanili; sostegno alla ricerca e all’innovazione nonché allo sviluppo delle reti di telecomunicazione e dei servizi telematici”. Silvia Piccinini e Andrea Bertani, infine, sollecitano l’esecutivo regionale “a dare piena attuazione alla legge sulla montagna, garantendo a cittadini e imprese adeguati livelli di disponibilità di servizi pubblici essenziali e di altri servizi di utilità sociale, in particolare servizi sanitari, sociali e scolastici”.
(Luca Govoni)