Più coesione, più giustizia sociale. E’ giunto il tempo che l’Unione europea mostri il proprio “volto umano” e riprenda i valori dei padri fondatori: pace, sviluppo, lotta alle diseguaglianze, rispetto per le persone, in primo luogo per chi fugge da guerre e miseria. E’ un richiamo ai valori fondativi dell’Unione europea quello lanciato oggi a Bruxelles da Simonetta Saliera, Presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna e componente del Comitato delle Regioni, il massimo organismo comunitario delle Regioni d’Europa. Intervenendo al workshop L’Europa sociale e le sfide della politica di coesione all’interno del convegno “Il futuro dell’Europa e il ruolo delle Regioni”, la presidente del Parlamento regionale dell’Emilia-Romagna ha sottolineato come “L’Europa sta diventando sempre più iniqua, sia tra i paesi membri che all’interno di ogni singolo paese, ma per questa tendenza non esiste una spiegazione che sia valida per tutti”. Parole pronunciate a pochi giorni dal voto ungherese, che ha ridato fiato alle forze antieuropeiste. A tener banco sempre la crisi post 2008 dell’Eurozona che “ha innescato- ha spiegato Saliera- un processo di decelerazione tra gli stessi membri; che ha colpito la popolazione meno anziana con la disoccupazione e la difficoltà dei giovani ad inserirsi nel mondo del lavoro. Sempre più famiglie si sono impoverite”, ha continuato Saliera ricordando come “il ruolo e la qualità degli strumenti tradizionali di politica sociale, come l’assicurazione contro la disoccupazione, le retribuzioni minime o la cassa integrazione devono essere riconsiderati, sia all’interno degli Stati membri sia a livello della UE”.
“Dobbiamo ora definire cosa ci aspettiamo dall’Europa nel campo della politica sociale. Il suo obiettivo, a mio avviso, dovrebbe essere quello di creare un circolo virtuoso in cui siano rafforzate la coesione paneuropea e, contestualmente, la coesione nazionale”, ha sottolineato Saliera. “Il ruolo della Ue nella politica sociale dovrebbe fornire un quadro che riconcilia l’apertura e la mobilità con la coesione sociale interna; dovrebbe supportare gli stati sociali nazionali in alcune delle loro funzioni chiave; dovrebbe, infine, guidare lo sviluppo sostanziale degli stati sociali nazionali indicando norme e obiettivi sociali generali, lasciandone modi e mezzi di realizzazione agli Stati membri”.
Una sfida che per essere vinta ha bisogno di dare un nuovo protagonismo proprio alle Regioni d’Europa: È essenziale che le decisioni europee vengano prese nella maniera più “vicina” possibile ai cittadini, naturalmente in conformità con il principio di sussidiarietà e i trattati. Per questo- ha auspicato Saliera- le Regioni dovrebbero aumentare il proprio ruolo all’interno dei processi decisionali europei, garantendosi una maggiore partecipazione nella definizione delle priorità strategiche delle politiche, in particolar modo della Politica di Coesione”.