Limitare la ricerca di gas e petrolio, introdurre il “Piano delle Aree” come strumento di programmazione delle attività estrattive e rafforzare il ruolo delle Regioni e delle comunità interessate. Lo chiede una risoluzione del Movimento 5 stelle a firma dei consiglieri Andrea Bertani, Giulia Gibertoni e Raffaella Sensoli, che invita la Giunta regionale a farsi portavoce con il Governo della necessità di dotare il Paese di un piano “in grado di identificare quali aree del territorio e del mare debbano essere definitivamente e stabilmente sottratte alla disponibilità delle compagnie petrolifere”. I pentastellati sono convinti che lo strumento del “Piano delle Aree” (soppresso dalla legge di stabilità 2016) sia fondamentale affinché le attività di ricerca e di coltivazione di gas e petrolio siano consentite solo sulla base di una pianificazione, che tenga conto dei diversi interessi economici e ambientali esistenti e che tuteli le aree territoriali più fragili del Paese, coinvolgendo democraticamente i cittadini e i territori.
“La necessità di accogliere l’appello del coordinamento nazionale No Triv- sottolineano gli esponenti 5 stelle- finalizzata a reintrodurre il Piano delle Aree è necessaria per mettere un freno alla corsa alle fonti fossili e restituire centralità alle Regioni”. Per questo il M5s chiede alla Giunta di farsi promotrice alla Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative regionali di un’iniziativa di legge da presentare al Parlamento, condivisa dai consigli regionali, per modificare l’articolo 38 dello “Sblocca Italia” al fine di reintrodurre il “Piano delle Aree” e sollecitare il governo a identificare le aree da sottrarre alle compagnie petrolifere.
(Giulia Paltrinieri)