Sanità e welfare

Lavoro, Sabattini e altri nove Pd: “Malati oncologici rischiano posto e retribuzione, rivedere certificazioni assenza”

Risoluzione lancia l’allarme dopo che un decreto ha fatto passare da regime di ricovero a trattamento ambulatoriale alcune prestazioni, tra cui la chemioterapia

Luca Sabattini
Luca Sabattini (Pd)

Individuare una modalità di certificazione dell’assenza del lavoratore che si sta sottoponendo a chemioterapia che consenta di non perdere la copertura economica o rischiare il posto di lavoro. A sollecitare la giunta è il Partito Democratico, con una risoluzione a prima firma Luca Sabattini, a cui si aggiungono le firme di Katia Tarasconi, Giuseppe Paruolo, Stefano Caliandro, Enrico Campedelli, Marcella Zappaterra, Manuela Rontini, Paolo Zoffoli, Antonio Mumolo, Francesca Marchetti.

Con un decreto ministeriale del 2015, infatti, alcune prestazioni sanitarie, fra cui la chemioterapia, sono passate da regime di day hospital (o in regime di ricovero) a quello di trattamento ambulatoriale, “portando un rilevante impatto sull’applicazione degli istituti contrattuali per alcune categorie di lavoratori”, sottolineano i consiglieri Pd. Nei contratti nazionali del lavoro di queste categorie, fra cui ad esempio i metalmeccanici, viene riconosciuto uno status diverso per quanto riguarda il trattamento economico della malattia se si è in presenza di un ricovero piuttosto che di prestazioni ambulatoriali.

“Nonostante si tratti della medesima prestazione sanitaria erogata -sottolineano i consiglieri-, ricevendola in day hospital i lavoratori potevano presentare una documentazione che gli consentiva una copertura economica totale. La situazione attuale, anche per attività articolate e programmate che comportano un tempo di permanenza importante presso la struttura ospedaliera, comporta l’utilizzo di permessi individuali o certificati medici giornalieri da parte dei lavoratori che risultano così penalizzanti nel trattamento economico”. Ma “l’utilizzo di permessi e certificati influisce inoltre sul periodo complessivo di conservazione del posto di lavoro per comporto (assenza massima consentita per malattia, ndr)”.

Per questo, gli esponenti dem impegnano la giunta “a individuare, in accordo con l’Inps, una modalità di certificazione dell’assenza del lavoratore sottoposto a terapie chemioterapiche che consenta al lavoratore di non perdere la copertura economica o rischiare il posto di lavoro per superamento del periodo di comporto”.

(Margherita Giacchi)

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