No all’estensione dell’obbligo vaccinale per i bambini che dopo il termine delle scuole frequenteranno i cosiddetti servizi ricreativi menzionati all’articolo 6, comma 2° della legge regionale n. 19 del 25 novembre 2016. Lo sostiene Raffaella Sensoli (M5s) che interroga la giunta sull‘”interpretazione autentica da dare al termine”, che “in senso ampio oltre a essere definiti quei servizi per la prima infanzia con finalità puramente ludica, rivolti a bambini di età inferiore ai tre anni che ne fruiscono occasionalmente, che non prevedono alcuna continuità nell’accoglienza dei bambini, per i quali non vengono richiesti particolari requisiti, si riferisce anche a quei servizi erogati da attività in ambito turistico e ginnico quali ad esempio campeggi, centri estivi classici, campus sportivi, circoli ippici, circoli nautici, vacanze in montagna, campi scout”. Sensoli ricorda che queste attività ludiche, ginniche e sportive per l’infanzia, oltre ad essere un’occasione di turismo sul territorio regionale hanno “il vantaggio di dare un sollievo alle famiglie e un’attività piacevole e divertente all’infanzia e per i cittadini residenti sono di aiuto nella gestione dei tempi di vita e di lavoro anche ed in particolar modo per i lavoratori stagionali”.
Sensoli auspica quindi che “il legislatore regionale nell’introdurre l’obbligo vaccinale per l’iscrizione agli asili e ai servizi educativi e ricreativi riservati ai bambini nella fascia 0-3 anni, non abbia voluto dare una interpretazione estensiva al termine”. In questo caso ci sarebbero “danni enormi all’economia turistica del territorio regionale e un’invasione impropria nella privacy delle famiglie da parte di operatori turistici”.
(Marco Sacchetti)