Medici per l’emergenza sanitaria territoriale in stato di agitazione, che si rifiutano di accettare ore di lavoro straordinarie per mansioni di pronto soccorso perché stremati da una situazione che definiscono ormai “disastrosa”. A denunciare le criticità all’interno della Usl di Modena sono i consiglieri di Forza Italia Galeazzo Bignami e Andrea Galli, che con un’interrogazione chiedono alla Giunta di intervenire con urgenza per risolvere il problema della carenza di personale nell’azienda sanitaria modenese.
A fare sentire la propria voce è il Sindacato nazionale autonomo medici italiani (Snami) di Modena, che punta il dito contro trattamenti nei confronti dei lavoratori “inaccettabili” e “irrispettosi”: corrispettivi economici bloccati dal 2002, gestione del pronto soccorso da parte di personale non qualificato per tale ruolo, medici che devono percorrere centinaia di chilometri al mese per recarsi sul posto di lavoro in una sistematica violazione delle norme convenzionali, e molto altro. “Il sindacato denuncia la situazione disastrosa degli organi medici dei servizi di emergenza sanitaria e territoriale della provincia di Modena- sottolineano i consiglieri azzurri- imputandone le cause, fra altre motivazioni, al mancato rispetto di norme convenzionali e alle scelte organizzative della Regione Emilia-Romagna e delle Aziende sanitarie, fra le quali quella di Modena”.
Per questo Bignami e Galli chiedono alla Giunta “se non ritenga estremamente grave la rottura” creatasi tra i medici e la Usl modenese sia per la “mancanza di tutela dei lavoratori” sia per le “ripercussioni inevitabilmente negative” sulla qualità dell’assistenza ai cittadini. I due consiglieri Fi sollecitano l’esecutivo regionale a fare chiarezza sulle iniziative che intenda intraprendere “per superare le criticità legate alla carenza di personale, denunciate ormai da anni e purtroppo sempre più evidenti, in tutta la Regione Emilia-Romagna”.
(Giulia Paltrinieri)