Entro l’estate l’Emilia-Romagna avrà una nuova legge sulla Polizia locale. Da domani inizierà l’iter legislativo all’interno delle commissioni Assembleari con l’obiettivo di portare il testo normativo in Aula nella seduta di luglio. Ma già oggi il relatore del pdl Gian Luigi Molinari, consigliere del Pd, ha ascoltato le opinioni di comandanti, sindacalisti e associazioni di categoria durante l’udienza conoscitiva ospitata nella commissione Bilancio presieduta da Massimiliano Pompignoli.
Concorso unico regionale, istituzione dello street tutor e definizione chiara del ruolo che svolgerà la Polizia locale sono i tre pilastri, le novità più importanti, che il progetto di legge porterà, una volta approvato. Basato sulle esigenze degli enti locali il concorso unico regionale per l’accesso alla Polizia locale ha il dichiarato scopo di aumentare la professionalità all’interno del corpo e si comporrà da una prima parte di selezione e una seconda parte, di circa due mesi, in cui i vincitori parteciperanno a un percorso strutturato di formazione. Lo street tutor sarà invece una nuova figura professionale, simile a quella dei buttafuori, che al contrario di questi potrà operare anche sul suolo pubblico. Dovranno avere un’autorizzazione da parte del Comune e dovranno essere registrati all’interno di un albo. Scompaiono tutte le vecchie definizioni: polizia municipale, provinciale, metropolitana. Nel pdl quindi la Polizia locale viene riconosciuta come una Polizia di comunità.
A queste tre novità si aggiungono anche quella riguardante la semplificazione e la sburocratizzazione negli ambiti emergenziali (in pratica per permettere l’intervento di agenti di Polizia locale in situazioni d’emergenza al di fuori del proprio territorio), il sostegno regionale a progetti d’innovazione delle procedure, delle modalità operative e della strumentazione, la possibilità di stipulare accordi con organi dello Stato (ad esempio i tribunali) e infine l’istituzione di un Fondo per la difesa penale degli agenti.
“L’Emilia-Romagna vuole investire sulla professionalità”, ha spiegato in apertura Molinari. “La Polizia locale è un punto fermo per i cittadini, è la loro prima interfaccia. Come un sindaco per quanto riguarda le istituzioni. Ora, in questo mese, dobbiamo discutere sulla messa in rete dei comandi, sui temi di sicurezza, sull’utilizzo dei volontari. Un lavoro, iniziato due anni fa, che affineremo nelle Commissioni”.
I commenti. Federico Coratella del sindacato Sulpl, dopo aver ricordato l’importanza della norma e della futura introduzione delle tutele legali per gli agenti ha chiesto di armonizzare la situazione “armi” sul territorio regionale: “Un esempio: a Ferrara non le hanno in dotazione durante gli orari notturni”, ha spiegato. A questo ha aggiunto la richiesta di estendere la possibilità di intervento fuori territorio ad esempio “sui treni” e quella di un “trattamento uguale alle altre forze dell’ordine per quanto riguarda gli infortuni”.
Donato Vela, della Polizia locale di Modena, ha puntato i riflettori sulla lotta all’evasione fiscale e contributiva: “Una funzione che potrebbe essere svolta anche dalla Polizia locale”. Mentre Giovanni Indino (Silb- Confcommercio) ha illustrato le proprie perplessità sulla figura dello street tutor: “Se questa figura è imposta danneggia le imprese”. Adele Ventura (Cgil-Cisl e Uil) ha invece evidenziato “il ruolo fondamentale della Polizia locale nelle scuole per l’educazione alla legalità”.
(Andrea Perini)