“Per quali ragioni vengono finanziati progetti pubblici di chiara matrice ideologica con il pretesto di combattere pregiudizi ma che in realtà generano confusione sull’identità sessuale e sulla natura delle persone (specie di quelle più giovani)”. È la Lega nord, con un’interrogazione rivolta al governo regionale (primo firmatario Stefano Bargi), a intervenire sul tema dell’ “ideologia gender”.
Relativamente all’annualità 2018, si legge nell’atto ispettivo, sono 44 i progetti, finanziati dalla Regione Emilia-Romagna con 1 milione di euro, rivolti alla promozione e al conseguimento delle pari opportunità e al contrasto delle discriminazioni e della violenza di genere.
Alcuni di questi progetti, rimarcano i leghisti, “ispirati all’ ‘ideologia gender’, coinvolgono anche la popolazione in età scolastica (in alcuni casi bambini dai 6 ai 9 anni), proponendo modelli alternativi all’unione uomo-donna e alla famiglia tradizionale, con evidenti ripercussioni sull’educazione sessuale degli studenti”. Per Bargi e colleghi, inoltre, “ogni tipo di materiale e progetto educativo su temi sensibili che entra nelle scuole deve essere assolutamente visionato e verificato dalle famiglie”.
L’interrogazione è stata sottoscritta anche da Alan Fabbri, Fabio Rainieri, Gabriele Delmonte, Daniele Marchetti, Matteo Rancan, Marco Pettazzoni, Andrea Liverani e Massimiliano Pompignoli.
(Cristian Casali)