Sanità e welfare

Sanità. Il sovranista Facci chiede il mantenimento dei punti nascita in aree montane e disagiate/ foto

Il consigliere, in una risoluzione all’Assemblea legislativa, cita due decreti ministeriali del 2015 che prevedono la possibilità di intervenire per garantire i servizi di base nelle periferie

“Istituire un immediato tavolo di confronto con il Governo, al fine di rideterminare i criteri per il mantenimento di tutti i punti nascita ospedalieri nelle aree montane e disagiate della regione”. Michele Facci (Misto-Mns) ha presentato una risoluzione per impegnare il governo regionale sul tema punti nascita.

Da più parti, spiega il consigliere, “anche a livello governativo, sono state espresse perplessità circa l’opportunità di mantenimento del limite dei 500 parti per anno, in strutture sanitarie situate in zone disagiate e montane”.

Facci, richiamando “la dichiarata disponibilità della Regione Emilia-Romagna a un confronto a livello nazionale”, rimarca che il decreto ministeriale dell’aprile 2015 sui presidi ospedalieri in zone disagiate fa riferimento all’opportunità di garantire servizi di base anche nelle aree periferiche, mentre il decreto Lorenzin, del novembre 2015, prevede la possibilità di assicurare l’attività dei punti nascita nelle aree montane e disagiate, anche al di sotto del tetto dei 500 parti annui.

(Cristian Casali)

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