La chiusura delle biglietterie nelle stazioni ferroviarie regionali è il problema sollevato in un’interrogazione del consigliere di Fratelli d’Italia Giancarlo Tagliaferri. “Con il nuovo Contratto di Servizio con Ferrovie dello Stato per il trasporto locale- sottolinea il consigliere- si arriverebbe al superamento della vendita dei biglietti attraverso le biglietterie salvo che nelle 15 stazioni a più alta frequentazione'”, come evidenziato dall’assessore ai Trasporti Raffaele Donini nella risposta a una precedente interrogazione.
Tagliaferri sottolinea, però, come a lui risultino “ventitré biglietterie sul territorio regionale”, quindi “all’entrata in vigore del nuovo Contratto di Servizio ben otto biglietterie, pari quasi al trenta per cento di quelle attualmente presenti andrebbero chiuse”. Una scelta non condivisa dall’esponente di Fratelli d’Italia, non solo “per il presidio importantissimo della stazione, ma anche e soprattutto per la funzione di assistenza alla clientela”.
Quindi Tagliaferri interroga la Giunta regionale per sapere “quali fra le biglietterie di Bologna Centrale, Borgo Val di Taro (Parma), Cattolica-San Giovanni-Gabicce (Rimini), Cesena, Faenza (Ravenna), Ferrara, Fidenza (Parma), Fiorenzuola d’Arda (Piacenza), Forlì, Imola, Lugo (Ravenna), Modena, Parma, Piacenza, Porretta Terme (Bologna), Ravenna, Reggio Emilia, Reggio Emilia AV, Riccione, Rimini, S. Giovanni in Persiceto e S. Pietro in Casale (Bologna), risultino destinate a essere chiuse; quali di queste biglietterie risultino in perdita, quale sia il rapporto fra costo struttura e quale il ricavato dei biglietti emessi; se nella definizione del nuovo contratto di servizio sia stato esaminato l’aspetto della sostenibilità economica delle singole biglietterie prima di prevederne l’eventuale chiusura”.
Infine, il consigliere chiede all’esecutivo regionale “cosa intenda fare a tutela dei viaggiatori, in particolare dei pendolari, per garantire la permanenza in attività almeno di quelle biglietterie che non risultano in passivo, fra le quali sicuramente quella di Fiorenzuola d’Arda (Piacenza)”.
(Margherita Giacchi)