L’attivazione dell’eliambulanza in casi di emergenza sanitaria è al centro di un’interrogazione di Andrea Galli (Fi). Da alcune segnalazioni, infatti, emergerebbe che l’elisoccorso dell’Ausl di Bologna venga attivato alternativamente al mezzo medicalizzato su gomma competente, invece che in modo integrativo.
“Si tratta di una criticità- fa notare Galli- dato che in area montana spesso l’elicottero non è in grado di atterrare nel luogo dell’evento e l’equipaggio deve essere recuperato a distanza dall’autista dell’ambulanza intervenuta, lasciando solo l’infermiere dell’ambulanza ad assistere il paziente”. L’attivazione dell’elisoccorso come mezzo alternativo rispetto all’automedica – secondo Galli – potrebbe essere una violazione stessa del decreto ministeriale sugli standard qualitativi dell’assistenza ospedaliera.
Inoltre, l’elicottero ha tempi brevi di volo “ma imprevedibili per atterraggio e decollo” ed “è utile per la centralizzazione di pazienti già gestiti”, viceversa le situazioni di stabilizzazione non possono essere garantite nella fase di arrivo in prossimità degli infortunati e traumatizzati“.
Secondo le segnalazioni riportate dal consigliere, pare che su eventi a pochi minuti di strada dall’automedica di zona, sia mancata l’attivazione dell’automedica territoriale e la centrale operativa abbia inviato solo l’elisoccorso per medicalizzare l’evento. Galli chiede quindi alla Giunta quante volte questo fatto si sia verificato dal 2015 a oggi e in quali situazioni.
Inoltre, sembrerebbe da altre fonti che, in alcune aree definite No als (prive di mezzi di soccorso avanzati) come Pianoro o Ozzano, distanti da tutti i mezzi di soccorso, in caso di codice rosso di base non arrivi neanche un’automedica da Bologna o da altre zone. Pertanto, Galli chiede alla Giunta di intervenire anche in queste situazioni per evitare un incremento dei tempi di soccorso medico in caso di reali criticità.
(Francesca Mezzadri)