La legge regionale n. 3 del 2010 “Norme per la definizione, il riordino e la promozione delle procedure di consultazione e partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali” finisce nel mirino di Andrea Bertani (M5s), che, passando in rassegna la relazione redatta nel 2017 riferita ai progetti accolti e finanziati dalla Regione nel periodo 2012-2016 (clausola valutativa), parla di “legge totalmente inefficace, attenta a creare una sorta di ‘partecipazione guidata’, che ha bisogno autorizzazioni e garanzie istituzionali preventive, nella convinzione che i cittadini non siano in grado di badare a sé stessi, di pensare, di partecipare, di decidere, di impegnarsi, ma che ci sia bisogno dell’avallo continuo e supremo del pubblico”.
Nell’interrogazione presentata in Regione, il consigliere punta il dito in particolare contro due progetti avviati nella provincia di Ravenna: “Agrado”, promosso dal Comune di Cervia, e “Ecomuseo dell’Appennino faentino”, promosso dal Comune di Riolo Terme. In entrambi i casi l’esponente 5 stelle evidenzia lacune e risultati insoddisfacenti, nonostante il via libera dell’Ente regionale.
Da qui l’iniziativa di Bertani, che chiede alla Giunta regionale “come giudichi gli scadenti risultati della legge regionale sulla partecipazione e se intenda sostenere proposte di modifica che prevedano una strutturazione del tutto diversa, mutuando le esperienze francesi e di altre Regioni e Province autonome quali il cosiddetto ‘dibattito pubblico’, finalizzata a consentire l’attivazione di processi partecipativi anche in assenza di adesione/validazione preventiva da parte dell’ente pubblico”. Infine, domanda all’esecutivo regionale “se intenda fare luce sullo stato di realizzazione dei progetti ‘Agrado’ e ‘Ecomuseo dell’Appennino faentino’”.
(Luca Govoni)