Il progetto di lavori per la difesa e fruibilità della zona sud di Lido di Dante del Comune di Ravenna è al centro di un’interrogazione di Andrea Bertani (M5s). La Regione avrebbe giudicato positiva la valutazione di impatto ambientale del progetto redatto in collaborazione con il Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche ed ambientali dell’Università di Bologna e l’Ente di gestione per i parchi e la biodiversità Delta del Po. L’area interessata – spiega Bertani – ricade nel Parco regionale del Delta del Po, ovvero Rete natura di Ortazzo, Ortazzino, foce del torrente Bevano, a sua volta contenente la riserva naturale Duna costiera ravennate e foce torrente Bevano. La zona di foce Bevano è inoltre – aggiunge il consigliere – tutelata come bellezza naturale, zona Ramsar ed oasi di protezione della fauna.
L’area in questione sarebbe ricompresa anche nel Piano territoriale del Parco regionale del Delta del Po che tutela con alcune disposizioni, in vigore dal 2012 e rispettate fino ad oggi, sottozone di balneazione della stazione pineta di Classe e salina di Cervia vietando, in alcuni punti, l’accesso alle spiagge, la pulizia meccanica della spiaggia, l’asportazione del legname e l’accensione di fuochi.
Nel progetto di lavori per la zona sud di Lido Dante, fa quindi notare Bertani, “è presente una planimetria dove si individua una striscia di colore rosa-arancio disposta lungo la battigia e classificata in legenda come fascia di libero transito che giungerebbe fino alla foce del Bevano: ovvero, stando alla planimetria, il libero transito avverrebbe proprio nelle sottozone indicate dal Piano del Parco regionale del Delta del Po”. Bertani chiede quindi alla Regione se quanto riportato nella relazione paesaggistica del progetto di Lido di Dante “corrisponda all’effettiva previsione di riportare l’accesso alla spiaggia ed il libero transito sulla battigia nelle sottozone della stazione della Pineta di Classe e salina di Cervia ricomprese nel Parco regionale del Delta del Po”.
(Francesca Mezzadri)