Dopo la notizia dell’espulsione di un giovane pakistano, accusato di diversi reati, che aveva mentito sulla sua età ed era ospitato in una struttura per minori a Forlì, Andrea Galli di Forza Italia ha presentato un’interrogazione in Regione per chiedere di monitorare il fenomeno e di provare a capire quanti siano i giovani stranieri che dichiarano una falsa età per poter rientrare nel programma per minori non accompagnati. Nel caso di Forlì, il giovane pachistano (accusato di violenza sessuale, violenza privata, danneggiamento, truffa e false dichiarazioni) aveva dichiarato di avere 15 anni e sono stati gli esami radiologici per lo sviluppo osseo, effettuati a seguito dei reati commessi, a mostrare che in realtà era già maggiorenne. Il ragazzo, che si serviva di un alias, era ospitato in una struttura per minori non accompagnati di Forlì dove si era reso responsabile anche di molestie sessuali ai danni di un’operatrice.
“Da normativa nazionale e regionale- fa notare il consigliere azzurro- i minori stranieri non accompagnati entrano in un programma specifico di accoglienza e posti obbligatoriamente a carico dei nostri servizi sociali. L’accertamento della minore età dovrebbe avvenire immediatamente, già dalla prima presa in carico del minore, attraverso esami radiologici specifici, ma sembrerebbe che gli esami stessi siano stati effettuati solo dopo i reati compiuti dal falso 15 enne”. Alla luce di ciò Galli interroga la giunta per sapere se sia a conoscenza dei fatti e “se intenda accertarsi, presso la Prefettura competente, delle motivazioni per le quali l’individuazione della maggiore età del falso quindicenne non sia avvenuta immediatamente”. Chiede, inoltre, di conoscere nel dettaglio quale sia la procedura effettuata per accertare la minore età dei ragazzi che entrano nei programmi per minori stranieri e “se la Regione, per quanto di competenza, intenda avviare, anche a fini statistici e di studio, un monitoraggio su tale fenomeno (dichiarazione di falsa età per rientrare nel programma) nonché sui casi di espulsione di migranti per la loro pericolosità sociale”.
(Giulia Paltrinieri)