COMUNICATO
Sanità e welfare

Sanità. West Nile, Marchetti (Ln): “Emilia-Romagna prima in Italia per numero di casi, serve piano straordinario di disinfestazione”

Il consigliere chiede più soldi per i Comuni per contrastare la diffusione del virus: “Da giugno ad agosto 122 malati accertati, 10 i ricoverati attuali nel bolognese”

Un piano straordinario di disinfestazioni definitive e più soldi ai Comuni per contrastare la diffusione del virus West Nile. Lo chiede Daniele Marchetti della Lega nord, che in un’interrogazione porta l’attenzione sul tasso di infezione in Emilia-Romagna, prima in Italia per numero di casi. Dal 15 giugno al 27 agosto di quest’anno, in Emilia-Romagna sono state testate 339 persone per sospetta malattia, delle quali 122 sono risultate positive. “Un dato interessante dal punto di vista epidemiologico e che conferma la grande diffusione del virus”, spiega il consigliere Ln.

Al momento sarebbero circa dieci le persone ricoverate nel bolognese: 4 al Sant’Orsola, dove un uomo è in prognosi riservata, mentre altri 6 sono i degenti negli ospedali dell’Ausl, due al Maggiore, tre a Budrio, uno a Bentivoglio. I casi segnalati da inizio anno al Dipartimento di salute pubblica sotto le due torri sono 52 in tutto: 46 malati e 6 donatori di sangue che non hanno presentato i sintomi dell’infezione.

“Lo stesso assessore regionale alla Sanità- sottolinea l’esponente del Carroccio- ammettendo che molti sindaci hanno temporeggiato nella disinfestazione, spiega la necessità di essere più efficaci in una lotta che deve essere più radicale non sui soggetti adulti delle zanzare, ma sulle larve per produrre anche meno danni ambientali”. Nonostante- si legge nell’atto- l’assessore rassicuri dicendo che la situazione è sotto controllo e affrontabile prendendo semplici precauzioni, Marchetti interroga la giunta per sapere se stia “pensando a un piano straordinario di disinfestazioni definitive, dato che il problema è presente nella nostra regione ora”. Inoltre chiede se i Comuni ella Città Metropolitana di Bologna non abbiano bisogno di “più soldi per poter intervenire efficacemente”, se usciranno dall’emergenza e se saranno “destinati aiuti mirati considerato il tasso di infezione e le morti collegate”.

(Giulia Paltrinieri)

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