“Oggi è il giorno più brutto della mia vita, ma il mio sacrificio non sarà vano…”. Sono le ultime parole di Salvador Allende, il presidente democraticamente eletto del Cile deposto dal golpe del generale Pinochet. Il testamento politico del primo presidente marxista democraticamente eletto della storia mondiale rivive in Tempo d’esilio. L’Emilia-Romagna a fianco del popolo cileno, docufilm realizzato dall’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna e che verrà proiettato nella Sala Fanti di viale Aldo Moro, 50 a Bologna martedì prossimo 11 settembre a partire dalle ore 9,30, in occasione del 45 esimo anniversario del sacrificio di Allende.
Oltre al sonoro originale dell’ultimo discorso di Allende (un importante documento storico pressoché introvabile in originale), “Tempo d’esilio”, curato da Gisella Gaspari, Rossella Ropa e Cinzia Venturoli (Istituto Parri) e Alfredo Mignini (Fondazione Gramsci Emilia-Romagna), raccoglie le testimonianze di cileni che, come Leonardo Barcelò, fuggirono dal proprio Paese perché perseguitati dal regime e trovarono in Emilia-Romagna una nuova casa in attesa che, anche grazie alla mobilitazione politica di questa terra, il regime militare crollasse e in Cile tornassero libertà e democrazia.
“L’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna celebra il sacrificio di Allende e del popolo cileno e conferma il legame che unì la nostra terra ai cileni in fuga dalla dittatura. E lo fa insieme ai più importanti istituti storici dell’Emilia-Romagna (l’Istituto Parri, la Fondazione Gramsci, l’Associazione Orlando e l’Università di Bologna) e il Museo della Memoria di Santiago del Cile, la massima autorità cilena in materia”, spiega Simonetta Saliera, Presidente dell’Assemblea legislativa regionale, che ricorda come “la Repubblica italiana fu in prima fila a denunciare la violenza del golpe e a chiedere il ritorno alle libertà democratiche”.
Il programma della giornata prevede, dopo il saluto istituzionale di Saliera, gli interventi di Leonardo Barcelò, coordinatore del comitato Cileno di solidarietà della Regione Emilia Romagna dal 1983 al 1991, Nadia Baiesi (Istituto Parri di Bologna), Maria Chiara Sbiroli (Fondazione Gramsci Emilia-Romagna), Maria Paz Venturelli, Raffaella Lamberti (Associazione Orlando), Francesco Neto e Patrizia Violi (Università di Bologna) e l’avvocato Andrea Speranzoni che da anni segue alcuni dei famigliari delle vittime del regime militare.