Qual è la situazione attuale del sito di stoccaggio dei rifiuti di San Lorenzo in Noceto, in provincia di Forlì, dopo il recente fallimento dell’azienda Ecotecnica? Lo chiede il consigliere Massimilano Pompignoli (Lega Nord) in un’audizione richiesta appositamente a tecnici e direttore di Arpae in commissione Territorio, ambiente, mobilità.
Il leghista si dichiara “preoccupato” alla luce della notizia dello scorso mese sull’azienda che gestiva il sito e che, dopo numerose diffide, ha dichiarato il fallimento. “Quel sito ha avuto sempre problemi”, afferma Pompignoli, “non vorrei si ripetesse la storia di Rifiutopoli”.
Il consigliere pone dunque una serie di domande dettagliate ad Arpae riguardo “al numero e alle modalità dei controlli fatti sul sito” e sulla valutazione dei rifiuti tossici. Pompignoli fa inoltre presente che, a seguito del fallimento, la corrente elettrica è stata tolta e le attività sospese. Questo, insieme all’abbandono del sito, “non comporterà dei rischi per l’ambiente e la salute delle persone?” è la domanda che rivolge in commissione.
“Sono state riscontrate diverse inottemperanze delle prescrizioni alle autorizzazioni per la gestione amministrativa e documentale, ma i controlli ambientali non hanno evidenziato situazioni di inquinamento ambientale o di rischio per la salute” è la risposta di Arpae. “Il sito di San Lorenzo in Noceto,” viene illustrato in commissione, “ha una potenzialità annua di 12.000 tonnellate di rifiuti pericolosi e 12.000 tonnellate di rifiuti non pericolosi”. Dal 2007 l’impianto di Ecotecnica ha ricevuto l’Aia (Autorizzazione integrata ambientale) ma, dal 2015, i controlli annuali di Arpae segnalano già qualche difformità. Nel 2016 la situazione peggiora. Vengono fatte ulteriori visite, su segnalazioni, per inadempimenti, e nell’anno successivo arriva una diffida con sospensione parziale dell’attività che porta al fallimento dichiarato nel 2018. Arpae precisa che negli ultimi tempi i controlli (anche volontari) sono stati di diverso tipo: “monitoraggi con campionatori passivi degli odori, campionamento delle acque di seconde piogge, etc” – e tutto rientrava nei limiti. Anche le ispezioni compiute con Ausl e Vigili del fuoco “nel piazzale, per il livello delle vasche, per i rifiuti stoccati sotto la tettoia e nei cassoni” non hanno evidenziato problemi. I problemi riguardavano solo gli inadempimenti burocratici che hanno portato poi alla revoca dell’Aia alla società.
Andrea Bertani (M5s) interviene per chiedere i tempi di messa in sicurezza del territorio visto che il “deposito risulta incontrollato” da luglio scorso. Anche Paolo Zoffoli (Pd) sottolinea la preoccupazione dei cittadini e domanda quando inizieranno i lavori di bonifica. “Il deposito è incontrollato perché sono depositati i rifiuti e nessuno al momento li sta gestendo”, è la risposta di Arpae, ma già dalla prossima settimana il Comune provvederà alla chiusura del sito per vietarne l’accesso. Il prossimo passo, che arriverà “in tempi tecnici necessari e indispensabili” ma veloci, sarà un bando di gara per individuare un’azienda conforme.
(Francesca Mezzadri)