“Avviare un confronto con il Governo per scongiurare tagli improvvisi e unilaterali delle risorse destinate all’editoria”. La richiesta arriva dal Partito democratico che con una risoluzione (prima firmataria Lia Montalti più altri 14 colleghi) invita l’esecutivo regionale ad opporsi all’eliminazione del contributo statale all’editoria che “non è destinato ai grandi gruppi ma a 54 testate generalistiche, per lo più locali, 121 settimanali in gran parte radicati sul territorio, 87 periodici per gli italiani all’estero, 33 a testate per non vedenti, a 10 giornali di associazioni di consumatori”. I democratici, invece dei tagli, chiedono alla Giunta di proporre al Governo nazionale di “elaborare nuove e migliori misure comuni di investimento nel settore”.
I consiglieri ricordano che “il Governo ha annunciato la volontà di azzerare il Fondo pubblico per l’editoria a partire dal 2019. È stata discussa il 16 ottobre scorso, in commissione Bilancio della Camera dei Deputati, una risoluzione di maggioranza, inserita nella nota di accompagnamento al Def, in cui si impegna il Governo a ‘un graduale azzeramento a partire dal 2019 del contributo del Fondo per il pluralismo, quota del Dipartimento informazione editoria’”.
Risoluzione a cui i consiglieri del Pd si oppongono e propongono alla Giunta di “attivarsi con il Presidente della Camera dei deputati e con il Presidente del Senato affinché eventuali provvedimenti relativi alla riduzione dello stanziamento per l’editoria vengano scongiurati per tutelare una reale libertà di informazione”.
A queste richieste i dem affiancano quella di “avviare in tempi celeri un tavolo di confronto con tutte le categorie impegnate nella filiera editoriale dell’informazione per ricercare nuovi possibili miglioramenti, dal rigore dell’informazione e la lotta alle fake news, fino all’innovazione del settore editoriale”.
I consiglieri del Pd rimarcano come “una forma di contributo pubblico al sistema editoriale sia necessario per garantire un pluralismo che il mercato, da solo, non è in grado di assicurare. Le testate locali- continuano nell’atto d’indirizzo- rappresentano un patrimonio di tutta la comunità, sia dal punto di vista dell’occupazione (10 mila posti di lavoro), che della pluralità delle voci, garantendo una capillare informazione di prossimità, vicina ai territori e ai cittadini, raccontando e documentando la vita della comunità”.
La risoluzione è stata firmata da Lia Montalti, Manuela Rontini, Francesca Marchetti, Enrico Campedelli, Paolo Calvano, Fabrizio Benati, Stefano Caliandro, Paolo Zoffoli, Ottavia Soncini, Marcella Zappaterra, Roberto Poli, Katia Tarasconi, Luciana Serri, Gianni Bessi e Giorgio Pruccoli.
(Andrea Perini)