Dai controlli effettuati sull’acqua distribuita in regione, il limite dei cloriti viene mediamente superato nello 0,2 per cento dei casi, per questo “l’assessorato alla Sanità avvierà le azioni necessarie per consentire il rispetto del nuovo limite introdotto dalla normativa europea” e “il problema verrà comunque valutato nella prospettiva di estendere l’utilizzo dell’ozono in altri impianti della regione, anche sulla base di incentivi al cambiamento”. Ad annunciarlo è l’assessore Sergio Venturi, in risposta a un’interpellanza della consigliera del Movimento Cinque Stelle Giulia Gibertoni, che chiedeva ” di “avviare, in collaborazione con i gestori dell’acqua, l’utilizzo di sistemi alternativi di potabilizzazione come l’ozono”.
Secondo la consigliera “i soggetti gestori dell’acqua non sarebbero contrari a investimenti per rinnovare e modernizzare gli impianti di trattamento dell’acqua potabile” e a tal proposito cita il caso dell’impianto di potabilizzazione Val di Setta, nel bolognese, “che serve ogni giorno circa 650mila cittadini: in questo impianto- evidenzia la pentastellata- viene praticata l’ozonizzazione dell’acqua, procedimento grazie al quale si sfrutta l’elevato potere ossidante dell’ozono per eliminare i microrganismi eventualmente presenti”.
(Margherita Giacchi)