La Regione si attivi con il Governo italiano perché sia concesso asilo politico ad Asia Bibi e ai suoi familiari. Lo chiede una risoluzione di Giulia Gibertoni del Movimento 5 stelle, che invita a premere sulla comunità internazionale e sul governo del Pakistan affinché cessino le violazioni dei diritti umani e affinché si dia piena applicazione alla sentenza della Corte suprema che consente la scarcerazione della donna accusata ingiustamente di blasfemia.
Asia Bibi, 45 anni, è stata arrestata nel 2009 in Pakistan, dopo la denuncia di un gruppo di donne islamiche sue compagne di lavoro, e condannata alla pena capitale. Lo scorso 31 ottobre la donna è stata però assolta dalla Corte suprema, che ne ha ordinato la scarcerazione immediata. “A distanza di soli tre giorni dalla sentenza di assoluzione- sottolinea la consigliera M5s- a seguito delle proteste scoppiate nel paese da parte dei movimenti fondamentalisti islamici, il Governo pachistano ha nuovamente rinviato il caso alla Corte suprema. Ad Asia Bibi è di fatto negata la scarcerazione ed è intenzione delle autorità impedirle di lasciare il paese”. Anche l’avvocato difensore della donna, Saiful Malook, ha dovuto lasciare il Pakistan dichiarando di aver bisogno “di restare in vita per proseguire la sua battaglia legale”.
Alla luce di questa situazione la pentastellata, con la sua risoluzione, impegna la giunta “a esprimere solidarietà ad Asia Bibi, a confermare la totale contrarietà alla pena di morte e richiedere ai Governi nazionali e all’Unione europea di prendere una posizione chiara e forte a suo sostegno, condannando le azioni di repressione del dissenso politico e religioso in vigore in molti Stati”. Chiede inoltre alla Regione di farsi parte attiva nei confronti del Governo italiano affinché eserciti pressione sulla comunità internazionale e sul governo del Pakistan perché sia data “piena e immediata applicazione alla sentenza della Corte suprema”, affinché Asia Bibi sia scarcerata e affinché le sia “garantita al contempo l’incolumità” e le “sia concesso asilo politico”.
(Giulia Paltrinieri)


