Sanità e welfare

Piccinini (M5s): Un altro parto in ambulanza, riaprire subito il punto nascite di Porretta (Bologna)

La consigliera chiede di derogare ai parametri minimi stabiliti a livello nazionale, alla luce delle particolari caratteristiche dell’Appennino

Silvia Piccinini (M5s)

Silvia Piccinini del Movimento 5 stelle torna a chiedere di riaprire il Punto Nascite dell’ospedale di Porretta Terme, dopo che lunedì scorso una donna di Gaggio Montano ha dovuto partorire in ambulanza sul ciglio di una strada di Marzabotto. La consigliera pentastellata, considerando le particolari condizioni dell’area montana, ha presentato un’interrogazione in Regione sollecitando la Giunta a garantire i livelli essenziali di assistenza, il diritto alla salute e all’accesso alle cure alle donne che vivono nell’Appennino bolognese.

“La circostanza- sottolinea la consigliera M5s- solleva molti dubbi sulla chiusura affrettata del punto nascite di Porretta, che avrebbe potuto accogliere la partoriente in sicurezza, di sicuro dando maggiori garanzie rispetto a un parto in ambulanza”. Il caso non sarebbe isolato e altre donne dal 2014 (anno di chiusura del reparto) si sarebbero trovate a dover partorire in situazioni analoghe. “Tutto questo è intollerabile- rimarca la pentastellata- si chiude un punto nascita per garantire sicurezza e poi ci si ritrova a dover accettare situazioni nelle quali di certo la sicurezza è minore, con rischi ad esclusivo carico del personale medico e infermieristico del servizio di emergenza-urgenza, oltre che delle partorienti e dei nascituri”. Secondo Piccinini, la morfologia dei luoghi e la distanza dal più vicino reparto maternità (Bologna) rendono “indispensabile mantenere punti nascita, seppur con un numero di parti annui inferiore a 500 o in deroga ad alcuni degli standard individuati dal suddetto accordo Stato-Regioni”.

Per questo la consigliera chiede all’esecutivo regionale “se non sia grave e foriero di pericolo costringere le partorienti del luogo a un viaggio verso il Punto nascita dell’Ospedale Maggiore di Bologna con tempi di percorrenza considerevoli e con il rischio di traffico intenso e di fenomeni meteorologici quali neve, ghiaccio, nebbia, usuali nelle aree montane nei periodi invernali, oltre al traffico congestionato in alcune fasce orarie sulle arterie stradali che collegano il Maggiore con i territori prima coperti dal Punto nascita di Porretta Terme”. Domanda, inoltre, se le particolari condizioni dell’area non siano tali da ritenere “indispensabile un punto nascita nella struttura, per garantire i livelli essenziali di assistenza, il diritto alla salute e all’accesso alle cure”. Invita, inoltre, la Giunta a intervenire per la riapertura del punto nascita suddetto, “seppur in deroga ad alcuni parametri e standard individuati dall’accordo raggiunto in seno alla Conferenza Stato-Regioni del 2010, investendo le risorse necessarie al conseguimento di standard di sicurezza elevati”. La pentastellata, infine, chiede come si intendano garantire i livelli essenziali di assistenza e il diritto alla salute, “in considerazione degli oggettivi rischi per la salute delle mamme e dei nascituri causati dalla difficoltà, dovute a viabilità limitata e condizioni territoriali disagiate”.

(Giulia Paltrinieri)

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