COMUNICATO
Governo locale e legalità

Regione. Statuto, proposta M5s: norme elettorali al riparo da competizione elettorale

Tre consiglieri del M5s chiedono una modifica allo Statuto regionale per garantire la stabilità del diritto elettorale e per evitare manipolazioni

Andrea Bertani, Silvia Piccinini e Raffaella Sensoli (M5s) hanno presentato un progetto di legge di un articolo per chiedere una modifica allo Statuto regionale in materia di entrata in vigore di norme riguardanti il sistema elettorale regionale. “La stabilità del diritto è un elemento importante per la credibilità di un processo elettorale”, scrivono i consiglieri nell’atto, aggiungendo che “se le norme cambiano spesso, l’elettore può essere disorientato e non capirle, specialmente se presentano un carattere complesso”. E’ importante, inoltre, secondo i consiglieri, che il diritto elettorale non sembri o possa sembrare “uno strumento che coloro che esercitano il potere manovrano a proprio favore”.

Uno dei mezzi per evitare queste manipolazioni è di “definire all’interno della Costituzione o in un testo superiore alla legge ordinaria gli elementi più sensibili (sistema elettorale propriamente detto, composizione delle commissioni elettorali, circoscrizioni o norme sulla suddivisione dei collegi)”. Un’altra soluzione, meno rigida, consiste “nel prevedere all’interno della Costituzione che, nel caso di un cambiamento della legge elettorale, il vecchio sistema resti applicabile alla successiva elezione – nel caso in cui quest’ultima avvenga nell’anno dopo la modifica – e che il nuovo cambiamento intervenga soltanto per gli scrutini futuri”. Scopo del progetto di legge del Movimento 5 stelle è quindi far sì che la normativa elettorale regionale non entri a far parte delle materie oggetto di competizione elettorale.

Il primo comma dell’articolo prescrive “una maggioranza qualificata per l’approvazione della normativa elettorale (sia i singoli articoli che il provvedimento complessivo) fissandola nei tre quarti dei consiglieri assegnati, in modo da garantire una condivisione che esca almeno parzialmente dai confini della maggioranza di governo regionale”. Il secondo comma prevede invece “un ragionevole lasso di tempo, un anno, per l’entrata in vigore della nuova normativa elettorale, tale da evitare che la materia elettorale si possa trasformare in un tema della campagna elettorale”.

(Francesca Mezzadri)

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