La Regione si attivi per contrastare situazioni come quelle emerse con l’operazione “Mondo sepolto”, che ha smantellato due cartelli di imprese di pompe funebri attivi all’interno dell’ospedale Maggiore e del policlinico Sant’Orsola, a Bologna. Lo faccia attraverso strumenti amministrativi e legislativi per favorire il turn over del personale e l’effettivo controllo in loco dell’organizzazione delle camere mortuarie. Lo chiede un’interrogazione presentata in Regione da Stefano Caliandro e Paolo Calvano del Partito Democratico a seguito dell’inchiesta dei carabinieri di Bologna.
Le indagini hanno consentito di disarticolare una vera e propria associazione per delinquere finalizzata a corruzione e riciclaggio. “I due cartelli- sottolineano i dem- si spartivano i servizi nelle camere mortuarie, ottenendo di fatto il monopolio nel settore. Un giro d’affari milionario sui servizi funerari”. Secondo Caliandro e Calvano è stata ripetutamente violata la norma regionale che sin dal 2004 vieta espressamente l’intermediazione commerciale illecita nelle camere mortuarie, come pure la disposizione regionale del 2018 che stabilisce che siano direttamente le imprese funebri a occuparsi della vestizione delle salme, in modo da evitare che gli operatori delle camere mortuarie possano intervenire sui familiari. “Nelle camere mortuarie non avrebbero potuto stazionare impiegati di imprese private, mentre le indagini hanno appurato che era invece fisica e reiterata la presenza di questi intermediari, dipendenti delle imprese funebri, che riuscivano a ottenere in modo surrettizio gli incarichi per i funerali”. Ausl e Ospedale Sant’Orsola di Bologna, rimarcano i consiglieri Pd, hanno ammesso che i sistemi pensati e attuati per garantire correttezza e trasparenza nei rapporti tra famiglie, operatori sanitari e i rappresentanti delle imprese di onoranze funebri “non hanno funzionato e l’azione preventiva si è dimostrata del tutto insufficiente a fronte di un’azione criminale particolarmente articolata e strutturata da parte delle imprese di onoranze funebri coinvolte”.
Per questo l’interrogazione presentata dal Pd chiede alla Regione di attivarsi, alla luce delle normative in essere, “per contrastare situazioni analoghe a quelle verificate dagli inquirenti, dotandosi, se necessario, anche di ulteriori strumenti amministrativi e legislativi che possano favorire il turn over del personale delle camere mortuarie e l’effettivo controllo in loco sulle modalità di organizzazione del servizio”.
Sullo stesso tema è stata presentata anche una risoluzione che impegna la giunta “ad attivarsi nei confronti del governo nazionale per sollecitare l’adozione di misure di riordino del settore, anche attraverso la revisione della materia di lotta alla corruzione, nonché misure di contrasto all’elusione fiscale, anche prevedendo l’aumento degli importi detraibili per spese funebri”. I consiglieri dem invitano inoltre l’esecutivo regionale a dotarsi, a scopo cautelativo, di ulteriori strumenti amministrativi e legislativi che possano favorire il turn over del personale delle camere mortuarie e l’effettivo controllo in loco sulle modalità di organizzazione del servizio. La risoluzione chiede alla giunta anche di “costituirsi parte civile nel futuro processo contro coloro che risulteranno essere stati parte attiva nell’organizzazione criminale dedita al racket connessa all’operazione Mondo sepolto”.
La risoluzione è a firma di: Stefano Caliandro, Paolo Calvano, Barbara Lori, Roberto Poli, Giorgio Pruccoli, Manuela Rontini, Luca Sabattini, Giuseppe Boschini, Luciana Serri, Mirco Bagnari, Valentina Ravaioli, Roberta Mori, Francesca Marchetti, Gianni Bessi, Paolo Zoffoli, Alessandro Cardinali, Nadia Rossi, Giuseppe Paruolo, Katia Tarasconi, Fabrizio Benati, Enrico Campedelli, Gian Luigi Molinari, Marcella Zappaterra.
(Giulia Paltrinieri)